Winnie the Pooh, l’icona della moda bimbi vietata in un parco giochi

È l’orsetto più amato dai bambini, che ormai da vari anni ha colpito anche il settore della moda baby, bambino e donna, eppure c’è stato chi su di lui ha avuto da ridire. Stiamo parlando di Winnie the Pooh, il personaggio della Disney ghiotto di miele, nato dalla fantasia di Alexander Milne, che è stato bandito da un parco giochi polacco per il suo abbigliamento inappropriato e per la sua dubbia sessualità.

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Il personaggio buffo e tenero della Disney doveva essere l’icona rappresentativa del parco divertimenti di Tuszyn (cittadina della Polonia), ma non lo sarà più perché vestito solo con una magliettina rossa senza mutande. Se si va ad analizzare il disegno non si può contraddire l’affermazione dei Polacchi, ma chi ha mai pensato a Winnie the Pooh come un orso immorale, osceno e addirittura inappropriato per i più piccoli? “Il problema è che quest’orso non è del tutto vestito – ha spiegato uno dei consiglieri dell’assemblea cittadina – è mezzo nudo. Nell’immaginario collettivo polacco l’orso è un animale vestito dalla testa ai piedi, a differenza di Winnie the Pooh, vestito solo dalla vita in su“.

Winnie The Pooh

Il consiglio della cittadina polacca, inoltre, sarebbe addirittura arrivato a dubitare della sessualità dell’orsetto giallo parlando di Winnie the Pooh come di un ermafrodita. E va bene: Winnie the Pooh non sarà più l’immagine icona del parco giochi di Tuszyn e su questo tutti se ne faranno una ragione, ma se questa decisione dovesse arrivare ad influenzare anche tutte le altre realtà nelle quali Winnie the Pooh è l’idolo dei più piccoli, abbigliamento e pupazzi in primis? Due cose sono quasi certe: primo le vendite calerebbero, almeno finché non venisse trovato un personaggio di simile appeal sui bimbi; secondo (il che è senza dubbio più grave) i bambini perderebbero uno dei personaggi più teneri in assoluto che spesso, attraverso copertine, peluche e giocattoli, li accompagna dalla prima infanzia e per tutta la crescita.

Foto by Facebook

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