“Sorprendono parole così chiuse e anacronistiche”, così l’On. Giovanna Martelli, Consigliera del Presidente in materia di pari opportunità, commenta alcune critiche arrivate dopo la presentazione della nuova campagna di Tiffany&Co. Il brand di gioielli famoso in tutto il mondo, infatti, ha sorpreso tutti con una pubblicità della nuova linea di anelli di fidanzamento che vede protagonista una coppia gay seduta sui gradini di una villetta newyorkese che si tiene mano nella mano. Al di là del marchio dalla scatolina azzurra, delle fedi, delle strategie di marketing, il messaggio voleva essere uno soltanto: l’amore. L’amore in una società che cambia volto e non può girare le spalle alla realtà.
“Non mi pare ci sia nulla di ingannevole nel mostrare due persone dello stesso sesso che si amano in una campagna pubblicitaria di una grande azienda di lusso. A questa azienda e alle altre che hanno introdotto nelle loro comunicazioni coppie same-sex dobbiamo, semmai, riconoscenza” continua l’Onorevole. “A maggior ragione in un contesto come quello italiano dove le persone gay e lesbiche non sono tutelate nei legami affettivi. Nel programma di Governo sono previste le unioni tra persone dello stesso sesso. Questo è l’unico obiettivo su cui discutere”. Il chiasso era prevedibile su una campagna di questo stampo, nel bene e nel male. A molti ha strappato un tenero sorriso quello slogan “Vuoi promettere di non smettere mai di completare le mie frasi o cantare in modo stonato, cosa che temo tu faccia spesso? E vuoi tu che oggi sia la prima frase di una lunga storia che mai, mai finirà? Lo vuoi?”, a molti ha strappato critiche sterili su un terreno tanto fertile come l’amore.
Eppure non è una novità. Le pubblicità gay friendly o le campagne che propongo nuovi “modelli familiari” sono tante ormai: come “Venite così come siete” di Mc Donald’s, Findus e la mamma che capisce come il coinquilino del figlio sia più di un amico, Vodafone che mette in scena una coppia lesbica che aspetta un bambino.
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