Elena Santarelli: “Stilista sì, ma per gioco. La moda preferisco indossarla”

L’idea di disegnare una piccola capsule collection per Sandro Ferrone è nata un po’ per gioco. Ma è stata un’esperienza davvero emozionante“. Così Elena Santarelli, testimonial del noto marchio di abbigliamento romano, parla della sua ultima esperienza come “designer”. Infatti, tre dei capi della nuova collezione autunno inverno 2015/2016 nascono dal suo ingegno e dalla sua matita. Ed è proprio per parlare con lei di questo progetto che l’abbiamo “disturbata”, al termine dello shooting di presentazione della collezione. E lei, solare e semplice, è stata ben contenta di raccontare e raccontarsi.

Elena, lei è una modella affermata, ma anche una conduttrice tv e un’attrice. Ora ha deciso di fare anche la stilista?
Diciamo che è stato un test, anche perché a dire la verità non ho dovuto fare moltissimo. Ho semplicemente disegnato su un foglio gli abiti, o meglio una giacca, un tubino nero e una jumpsuit, forse il capo più “aggressivo” della capsule collection, e poi mi sono affidata alla professionalità e alla competenza degli esperti Ferrone.

Si può dire che a breve vedremo un’intera collezione firmata Elena Santarelli?
Non esageriamo, al momento non credo. Non posso dire che mi dispiacerebbe, anzi. Ma in questo periodo non avrei né il tempo né la testa per dedicarmi a una linea di abbigliamento completa. Però chissà, in futuro forse…

Quindi, per adesso, preferisce fare la testimonial?
Mi piace lavorare per Sandro Ferrone, che mi ha fatto entrare in questa azienda come un’amica, come una persona di famiglia. Mi sono trovata molto bene e tutti mi hanno subito fatta sentire come una di loro e poi qui una volta a settimana ci sono gli arrivi dei nuovi capi. E per una che ama la moda come me è come il paradiso: hai lo shopping a portata di mano direttamente sul posto di lavoro!

Parlando sempre di moda, Ferrone a parte, cosa piace a Elena Santarelli della prossima stagione invernale?
Direi soprattutto le influenze anni Settanta, adoro i vestiti di quegli anni. E, poi, non vedo l’ora di indossare gli abiti lunghi in maglia che ho visto presentati durante le sfilate. Mi piacciono moltissimo, li considero davvero femminili e sensuali. Indossati con un semplice stivaletto sono il massimo.

E per quanto riguarda la moda mare dell’estate 2015, che ne pensa dei costumi anni ’50?
Credo vadano bene per delle foto, ma io non ci andrei mai in spiaggia con quegli slip altissimi, mi sentirei a disagio. Ma è anche vero che non siamo tutti uguali e che non a tutti stanno bene le stesse cose. Per esempio io in spiaggia adopero maggiormente i costumi a fascia, perché per stare dietro a mio figlio sono i più pratici e mi sento più sicura. Poi ho una vera passione per i costumi interi, quelli alla Baywatch per intenderci: li trovo fantastici.

Cosa invece non indosserebbe mai?
Le scarpe con la para, sono bruttissime. Se devo stare comoda preferisco le ballerine. Lo so che gli uomini solitamente le considerano scarpe poco femminili, ma basta saperle indossare con gli abiti giusti. E poi a mio marito (il calciatore Bernardo Corradi, ndr.) piacciono, anche perché si ritrova una moglie piuttosto alta.

A proposito di suo marito, lo consiglia lei su come vestire?
No, Bernardo mette ciò che vuole e devo dire che sono felicissima così. Lui poi è proprio un tipo semplice e mi piace anche per questo. Certo, ogni tanto provo a suggerirgli qualcosa di diverso, ma non è tanto facile farlo sperimentare.

Mentre per suo figlio è più facile fare shopping?
Beh, con lui in effetti un po’ più facile è. Ma i bambini crescono in fretta e quindi non sono tipo da spendere cifre enormi per abiti firmati che poi magari indossa neanche un mese. Certo, a volte, per qualcosa di Stella McCartney o di pochi altri stilisti ho fatto un’eccezione, ma solitamente mi trovo benissimo con i marchi come H&M. Si trovano tante cose carine a prezzi ragionevoli anche per i maschietti.

Un’ultima cosa: lei che è sempre così attenta allo stile, lo è anche per la sua casa?
Adoro cucinare e l’ambiente che curo di più è quello della cucina e del salone, perché amo ricevere ospiti. Ma non mi sono ancora potuta esprimere al meglio in fatto di arredamento, perché cambiando spesso casa dietro al lavoro di Bernardo non abbiamo ancora trovato la casa della nostra vita. Quando la troveremo però saprò rifarmi, ne sono sicura.

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