National Geographic racconta la moda con la mostra “Fashion”

La mostra nasce da un vecchio volume che avevamo pubblicato. Abbiamo selezionato 4.000 immagini su 9 milioni e mezzo di foto d’archivio e ne abbiamo poi scelto 62. Abbiamo privilegiato le immagini di impatto immediato, con accostamenti visivi e concettuali“: queste le parole usate dal direttore di National Geographic Italia Marco Cattaneo (come riporta l’Ansa) per parlare di una mostra che da oggi (giovedì 4 febbraio) fino al 2 maggio la farà da padrona a Palazzo Madama in quel di Torino. Ben 62 immagini in formato grande, realizzate da 36 fotografi di fama internazionale per ripercorrere la storia della moda e dello stile. “La mostra – ha aggiunto Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei – s’inserisce nella linea di attenzione di Palazzo Madama verso la creatività femminile, riassunta nell’hashtag #gopink. Un filo rosa“.

A proposito di mostre e moda bisogna segnalare la possibilità di acquistare delle calze gallo in edizione limitata presso il museo Marco – La Pelanda a Roma in occasione di Renzo Arbore – La mostra. Videos, radios, cianfrusaglies. Lasciate ogni tristezza voi ch’entrate fino al prossimo 3 aprile: l’intero ricavato (ogni pezzo costa 25 euro) sarà devoluto alla Lega del Filo d’Oro, di cui lo stesso Arbore è testimonial da più di vent’anni. Si tratta di calze speciali dedicate all’opera Totò Swing del poliedrico artista Marco Lodola, conosciuto per le sue opere di luce e colore.

Senza dimenticare che c’è ancora tempo fino al 6 marzo per la mostra Il Nuovo Vocabolario della Moda Italiana in scena alla Triennale di Milano: un’idea per valorizzare il design e per fare un punto della situazione sui marchi degli ultimi vent’anni attraverso lemmi: “Questi lemmi – hanno dichiarato i curatori Paola Bertola e Vittorio Linfante attraverso un’intervista a Askanews – recuperano parole che sono state molto importanti nella generazione del Made in Italy e che oggi sono tornate a essere importanti anche per la generazione dei più giovani e di chi ha avviato la propria attività negli ultimi 17 anni, questo è il percorso di analisi della mostra”.

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