Fashion Revolution Week: per una moda più etica

“Who made my clothes?” – “Chi ha fatto i miei vestiti?”. È la domanda sulla quale vuol far riflettere la campagna 2016 di Fashion Revolution Week, a Milano dal 18 al 24 aprile.

Prenderà il via da Milano, con una performance teatrale di Tiziana Di Masi sulla moda contraffatta, la Fashion Revolution Week che, dal 18 al 24 aprile, in una settimana di eventi e intrattenimento, invita tutti a chiedersi: “Chi ha fatto i miei vestiti?”, evidenziando l’esigenza di un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda e chiedendo maggior trasparenza durante tutta la filiera produttiva, fino al consumatore finale. Per rispondere a questa domanda basterà indossare gli abiti al contrario, con l’etichetta bene in vista, fotografarsi e condividere le foto attraverso i social media con l’hashtag #WhoMadeMyClothes, taggando i grandi marchi della moda e condividendo le loro risposte. In Italia la campagna internazionale per promuovere un’industria della moda più etica e giusta è coordinata dalla stilista Marina Spadafora, ambassador della sostenibilità ed eticità della moda, insieme a Laura Tagini, Carlotta Grimani e Virginia Pignotti, con il sostegno di Altromercato.

La Fashion Revolution è nata in Gran Bretagna nel 2013 da un’idea di Carry Somers e Orsola De Castro a seguito della strage che il 24 aprile di quell’anno costò la vita di 1.134 persone che stavano lavorando nelle fabbriche tessili del complesso commerciale di Rana Plaza a Dacca, in Bangladesh. L’edificio collassò a causa di cedimenti strutturali accidentali. Il giorno prima i lavoratori di una banca, diversi negozi e gli inquilini degli appartamenti del complesso, dopo le prime crepe avvistate sui muri, furono fatti evacuare, mentre i padroni delle fabbriche tessili ignorarono l’allarme e ordinarono a operai e lavoratori di presentarsi in fabbrica il giorno seguente, determinandone così la morte.

Fashion Revolution Week: per una moda più etica

Nella convinzione che la moda possa essere prodotta in un modo sano, pulito e rispettoso della vita e dell’ambiente, la Fashion Revolution Week chiamerà a raccolta persone da tutto il mondo al fine di utilizzare il potere della moda di cambiare la storia. Lo scorso anno più di 70 Paesi hanno aderito all’inizativa, cheha coinvolto decine di migliaia di persone. Quest’anno il progetto è ancora più ambizioso e si prefigge di estendere maggiormente l’obiettivi di informazione, sensibilizzazione e presa di coscienza del valore di un acquisto e di un utilizzo “ragionato” dei capi di moda.

La nostra speranza è che rivolgendoci al pubblico in generale e ai giovani in particolare, si riesca ad installare una consapevolezza dell’acquisto che aiuti a trasformare l’industria della moda in una realtà giusta e sostenibile – spiega Marina Spadafora – il 18 Aprile prevede la performance di Tiziana Di Masi, che ha affrontato nei suoi spettacoli i grandi temi della nostra società e per Fashion Revolution parlerà di moda contraffatta. La location di prestigio in Piazza San Fedele in centro a Milano, dietro a Palazzo Marino, ci è stata concessa gratuitamente dalla Fondazione Near che sostiene B.LIVE, un progetto che coinvolge ragazzi affetti da gravi patologie croniche in percorsi creativi. Nella piazzetta interna e coperta si svolgerà la performance di  Tiziana Di Masi e a seguire ci sarà un piccolo rinfresco. Nella stessa piazza ci saranno degli info point dedicati al nostro sponsor Filmar e Filoscozia, che presenterà il progetto “Cotton for Life”

Photo Credits: Twitter

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