Dilemma “modaiolo”: calze verdi sì o calze verdi no?

E’ passato un po’ di tempo ormai da quando la compagnia aerea di bandiera ha presentato le sue divise. L’occhio è andato subito al modello, ai tessuti, alle linee, alla forma del cappellino. Poi, purtroppo, è sceso sino alle calze, verdi o bordeaux secondo il tipo di divisa. La domanda sorge spontanea: quante ragazze, signore e signorine italiane penserebbero mai di mettere una calza velata verde? E soprattutto, povere hostess Alitalia, in quali negozi le troveranno? Sono ammesse declinazioni o l’unico verde previsto è il verde bottiglia?

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Che bella la linea delle divise Alitalia! Giacche sagomate ma scivolate, con belle spalle e lunghezze “donanti”. Gonne a tubo che valorizzano le forme femminili. Nei colori tipici del logo Alitalia, sembrano davvero un bel vestito tanto che, così prive di fregi di riconoscimento, per alcuni lavoratori non sono abbastanza rappresentative della compagnia aerea. E’ vero che il loro tessuto per il 70% è acrilico e quindi, sempre per i medesimi lavoratori di Fiumicino, altamente infiammabile ma l’Alitalia ha dichiarato che “le divise hanno superato tutti i test sul rischio di infiammabilità e che rispettano nel modo più rigoroso gli standard di sicurezza imposti dalle normative vigenti”.

Nessun timore, quindi, di incendiarsi come “la torcia umana”, nessuna violazione delle norme imposte dalla Iata, l’Associazione Internazionale delle Compagnie Aeree. Perfetto. Ma della violazione delle norme della moda ne vogliamo parlare? Perché, se la borsa abbinata è elegante, se i guanti fanno sempre “milady” e il cappellino ha quel non so che di retrò, le calze sono davvero bruttine. Non parliamo delle scarpe, per cui non ci sono parole. Ma le calze verde petrolio, prato o bosco, che dir si voglia, a chi stanno bene?

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Anche quando le passerelle le propongono come accessorio “originale” della collezione non è che brillino per vestibilità. E se non stanno bene alle modelle, alte una quaresima e secche come un palo, chi altro le può indossare a cuor sereno? Se esiste il proverbio “chi di verde si veste, troppo di sua beltà si fida”, ci sarà un motivo, no? Prendiamo a esempio le “celebrities”: ci sono foto della solitamente “chicchissima” Taylor Swift con indosso delle parigine verde scuro. Potete dire che questo è uno dei suoi migliori outfit? Eppure le sue gambe sono perfette, la tonalità della pelle molto elegante e il suo incedere è da principessa. E Katy Perry che durante un concerto ha esibito delle autoreggenti verde acido? Quanti fan hanno storto il naso nel vederla in versione “bruco-gigante”? Persino l’angelo di Victoria’s Secret Karolina Kurkova con le calze verde bosco non è che sia poi così sexy.

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Per chi non è magra come una silfide o alta come una top model, il risultato di calze verdi infilate “incoscientemente” può essere davvero disastroso. Il rischio è quello di sembrare, se magrissime, il Mike Wazowsky di “Monster & co”. Se un po’ più in carne, di diventare “emule” di Robin Hood. Se si è “troppo” in carne il paragone con “Shrek” o “L’incredibile Hulk” sarà scontato. Davvero vogliamo farci del male? Davvero vogliamo osare “l’inosabile”?

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Meglio non tentare di assomigliare alle povere assistenti di volo che, nel caso non abbiano le gambe perfettamente depilate, non potranno nemmeno rifugiarsi nel caro vecchio 50 denari. Perché le calze griffate Alitalia sono velate, così sono più sexy. Anzi, sarebbero, visto che sono verdi.

L’unica cosa certa è che le hostess Alitalia, pur non avendo fregi addosso, si riconosceranno tra tutte perché i collant di quel tipo di verde le porteranno solo loro.

 

 

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