“Resort”, la collezione Giada Curti dedicata a Frida Kahlo

Ha riscosso un grande consenso commerciale ma anche mediatico la collezione “pret a couture” di Giada Curti “Resort” ispirata al personaggio dell’artista messicana Frida Kahlo all’ultima edizione di “Sì Sposaitalia Collezioni”. Una manifestazione andata in scena a Fiera Milano City che ha presentato oltre 200 collezioni delle più prestigiose realtà del settore e centinaia di buyers.

E’ sempre un grande evento la “Milano Bridal Week”, settimana animata dalle tendenze pià interessanti negli abiti da sposa e cerimonia, sia donna che uomo. Giada Curti è stata tra le stiliste più apprezzate per le mille e più sfumature della sua creatività. “Resort”, questo il nome della sua collezione di “pret a couture”, si è distinta per il sapiente mix di elementi cosmopoliti con quelli della tradizione.

Abiti ricercati, “minidress” accattivanti, tubini minimal ma molto eleganti, stampe floreali per le gonne della collezione #giadacurtiskirtcollection: capi dalla personalità forte e indipendente in puro stile Frida Kahlo, la pittrice messicana che ha ispirato ognuno degli outfit presentati in passerella.

Interessante la camicia da uomo su una gonna di duchesse di seta per un inedito look dallo spirito rivoluzionario, espressione dell’avanguardia femminile e dell’esuberanza artistica. Piene di energia le tinte sgargianti degli abiti dallo stile etnico-bohemien. Imperdibili gli accessori arricchiti da vistosi nappe, frange e piume, che quest’estate vivranno un grande momento di gloria e il prossimo anno saranno ancora più in voga.

Le più romantiche hanno apprezzato i preziosi pizzi rebrodè che si intarsiano con le righe e i fiori, fondendosi in un fantasioso gioco di sovrapposizioni inusuali quasi surrealistiche. Tutta la collezione, contraddistinta da tagli sapienti e silhouette sartoriali, ha proposto una intera palette di color illuminata a volte da lampi di bianco e di rosso fuoco.

 

Non sono certo abiti destinati a chi cerca di restare discretamente nell’ombra o che ha paura di farsi guardare. Perché, indossandoli, si dà vita a una danza di tinte e di forme, di volumi e di dettagli: il tutto così armonico che è impossibile non voltarsi ad ammirarlo.

Photo credits: Ufficio Stampa Giada Curti, Together Comunicazione

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