Greenpeace, blitz alla settimana della moda milanese

Qualche articolo fa vi avevamo parlato dell’iniziativa di Greenpeace per sostenere la moda ecosolidale con la sfida “The fashion duel“, ed ecco che questa mattina gli attivisti hanno aperto alla grande la settimana della moda a Milano.

Cosa è successo? Hanno anticipato di un’ora il primo degli eventi in programma per la tanto attesa settimana della moda milanese, un vero e proprio blitz da parte di Greenpeace. Alcuni sostenitori si sono introdotti all’interno del Castello Sforzesco e hanno srotolato un enorme “green carpet” a forma di guanto lungo 12 metri: “E’ la nostra passerella della nostra attivista-climber“, proponendo così al pubblico e ai giornalisti presenti un’acrobatica sfilata verticale.
Nelle ore precedenti avevano realizzato invece graffiti per la “moda ecofriendly” in giro per la città, icona della campagna come vi avevamo già spiegato è Valeria Golino, protagonista del video che la ritrae nuda e ricoperta di sostanze tossiche.

“Abbiamo pensato di sfidare la moda, nella giornata inaugurale delle sfilate milanesi, con una passerella che sarebbe una sfida per chiunque. Con Fashion Duel chiediamo alle maggiori griffe di impegnarsi nell’unica vera tendenza che rispetta il Pianeta: una moda non contaminata da deforestazione e sostanze tossiche” spiega Chiara Campione, responsabile campagna di Greenpeace.

Nella classifica stilata da “The Fashion Duel” le case d’Alta moda sono state valutate in base alla trasparenza delle loro filiere produttive, delle politiche ambientali in atto ed in base, soprattutto, alla disponibilità a prendere un impegno serio per dire no alla deforestazione e all’inquinamento.
In testa a tutti c’è Valentino Fashion Group, l’unico marchio che si impegna per raggiungere gli ambiziosi obiettivi “Deforestazione Zero” e “Scarichi Zero” nelle propria produzione.

Ferragamo, Armani, Louis Vuitton e Dior sono solo alcuni dei marchi che si sono mostrati disponibili a rispondere ai questionari di Greenpeace ma che si sono impegnati solo parzialmente a raggiungere gli obiettivi posti per la moda ecosolidale.

L’associazione ambientalista fa notare che i marchi Prada, Dolce&Gabbana, Chanel ed Hermès nonostante le ripetute richieste di informazioni si sono rifiutate di fornirle per la necessaria valutazione.

“Declinando il dialogo si stanno dimostrando irresponsabili nei confronti dei consumatori, le ultime foreste e le risorse idriche del Pianeta. La nostra sfida continuerà fino a quando non avremo convinto anche loro che la moda, quella vera, è troppo bella per costare qualcosa al pianeta” conclude la Campione.

Se anche voi volete sostenere Greenpace chiedendo a queste aziende di partecipare alla sfida per una moda più pulita basta andare sul sito www.thefashionduel.com e firmare la petizione a cui hanno già aderito altre migliaia di persone.

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