Nell’ambiente, come si dice, si sussurrava già da un po’ che quel posto vacante sarebbe stato suo. Parliamo della direzione creativa di Louis Vuitton, orfana di Marc Jacobs, e ora nella mani di Nicolas Ghesquière. Adesso è certo: lo stilista francese, che circa un anno fa era stato rimpiazzato senza troppi riguardi alla guida di Balenciaga dal giovanissimo Alexander Wang non è più disoccupato e da oggi è alla guida della storica griffe del monogramma. Compito non facile, anche se Ghesquière è pur sempre colui che ha dato nuovi spessore e vitalità a Balenciaga, quando il brand non era più tanto ben visto nei salotti che contano della moda.
Se la notizia era comunque attesa, sperata o quantomeno prevista, rimane senz’altro una news interessante e succosa. Diciamocelo chiaramente: il mondo della moda si era sentito un po’ tradito e forse anche offeso quando la liason tra Balenciaga e Ghesquière terminò. La sensazione era quella che qualcosa si fosse rotto e l’anima di quell’universo che si crede sia solo apparenza era venuto fuori prepotentemente, chiedendo il perché di una scelta così dissennata. Architettura, scultura, audacia e sperimentazione hanno sempre guidato e indirizzato le scelte di Ghesquière. Spesso è sembrato emblematico, altre volte troppo coraggioso o sperimentatore, ma fatto sta che aveva raggiunto un risultato eccellente: le sue collezioni vendevano, magari dividvano pubblico e critica, ma fruttavano ricavi. E non è davvero poco!
Cosa inventerà per Louis Vuitton, lui che è stato in grado di mutare le forme e le proporzioni di un abito con un’ironia e una maestria assai rare? Nel 1997, quando Nicolas Ghesquière muoveva i primi passi da Balenciaga, l’altro giovane Marc Jacobs iniziava a creare dal nulla il ready-to-wear per Louis Vuitton, brand da sempre orientato soprattutto sulla pelletteria. Un settore che Ghesquière ben conosce, visto che ha lanciato non poche it bag negli anni passati, ma un settore che di certo non gli permette di esprimere tutto il suo potenziale. Dalla sua ha lo spiccato animo di francese, che vive a Parigi e ne respira tutta l’aria, diversamente da Jacobs, cittadino del mondo e soprattutto degli Stati Uniti.
Al di là delle caratteristiche della moda di Ghesquière, lo stilista sembra sempre mosso dal portare la sua arte un po’ oltre l’impossibile, lavorando di passione e d’istinto. A questo punto, quindi, non si può che aspettare e sperare. Confidare che regalerà nuove ispirazioni, nuovi superamenti di ostacoli, nuovi sogni impossibili e tanta sorpresa ed emozione. Questo, in fondo, è quello che ci si aspetta ogni volta ai bordi di una passerella e questo è quello che ultimamente troppe volte manca. Buon lavoro, Nicholas!
Foto by Ufficio Stampa