Piazza Italia: la nuova campagna pubblicitaria a favore dei giovani

Piazza Italia, il noto brand di abbigliamento low cost, continua con le sue campagne pubblicitarie di protesta e a sfondo sociale e di denuncia. Protagonisti del nuovo advertising sono i giovani del nostro Paese, questa volta. Giovani capaci, appassionati, che hanno voglia di fare e di crescere, ma che, purtroppo, sono anche molto, troppo disillusi. Costretti a stipendi ridicoli che umiliano le loro competenze e a lavori che non esistono o che calpestano senza alcun riguardo i loro sogni, sono costretti a guardare oltre, lontano, oltre i confini italiani.

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L’unica soluzione sembra per loro voltare le spalle al nostro Paese e a un sistema basato solo sui favori e sul clientelismo, dicendo addio a chi è indifferente alle loro aspettative ed è noncurante dei loro curricula. La meta è l’estero, dove uno stipendio dignitoso li aspetta, dove non servono raccomandazioni e dove potranno far valere le loro competenze. Già in passato Piazza Italia aveva ironizzato con amarezza sui mali di una nazione imbrigliata in facce vecchie e appartenenti alla casta e con questa nuova campagna del Natale 2013 continua la sua missione di essere accanto alla gente comune e di divenirne voce e sponsor.

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Il titolo è emblematico: Bella Ciao. Quel canto partigiano di liberazione oggi diventa un grido di disperazione di chi si trova costretto a dover cambiare se stesso e la propria residenza, dopo aver cercato, inutilmente, di mutare la situazione che vive ogni giorno. “All’estero non ho amici, ma hanno detto che basta il curriculum” o “Non chiamatela fuga, ci vuole coraggio” o, ancora, “Parto per vedere cose nuove: lo stipendio per esempio” sono alcuni dei messaggi legati agli otto giovani protagonisti.

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Come le precedenti campagne anche questa è stata affidata a Diaframma ADV sotto la direzione creativa di Stefano Ginestroni. Le immagini in bianco e nero, ritratte da Rocco Bizzarri, mostrano dei ragazzi di spalle che rappresentano al tempo stesso, uno schiaffo al Paese e un invito a riflettere sulla fuga dei giovani, fenomeno sempre più dilagante che non sembra allarmare nella stessa misura.

Foto by Ufficio Stampa