Ferré, Citron e Piaggi lasciano: a rischio la sfilata AI 2014/2015

Non c’è pace per la maison Ferré. Dopo le traversie vissute dal marchio negli ultimi anni, una nuova tegola cade sull’azienda fondata nel 1978 dallo stilista Gianfranco Ferré: Stefano Citron e Federico Piaggi, alla guida creativa della griffe dal 2011, hanno annunciato l’addio. Al momento non si conoscono le motivazioni che hanno portato il duo a decidere di lasciare la maison, né è stato annunciato un successore ma, stando ad alcune indiscrezioni circolate, il ‘divorzio’ metterebbe a rischio la sfilata Autunno Inverno 2014/2015 di Milano Moda Donna, prevista a febbraio del prossimo anno.

Un vero e proprio colpo di immagine ed economico per Ferré, che arriva a pochi giorni dalla vendita della storica sede di via Pontaccio a Milano alla sartoria industriale e casa di moda campana Kiton e che mette a rischio il percorso di rilancio intrapreso dopo il fallimento di It Holding e l’acquisto del marchio nel 2011 da parte del Paris Group di Dubai, compagnia dell’uomo d’affari Abdulkader.

Un passaggio di consegne coinciso con un altro terremoto per la maison italiana: una volta insediato alla guida del brand, infatti, Sankari ha licenziato quelli che all’epoca erano i direttori creativi della maison, ovvero il duo Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, ‘scaricati’ perché giudicati troppo cari e poco remunerativi. Nonostante l’indubbio talento dei due stilisti, infatti, le loro collezioni non hanno convinto i retailers, che hanno giudicato povera l’offerta per il giorno e bellissima, ma decisamente troppo lussuosa e impegnativa, quella per la sera.

Per rilanciare il marchio Abdulkader Sankari e il figlio Ahmed hanno deciso di mettere in atto un processo di ‘svecchiamento’ della maison, senza però tradirne lo stile che l’ha resa celebre nel mondo, e per questo hanno chiamato Citron e Piaggi, allievi di Ferré e dunque garanzia di continuità, ma anche innovatori, con un gusto al passo con i tempi. Dopo cinque collezioni, però, qualcosa ha smesso di funzionare e ora la guida creativa di Ferré è di nuovo vacante e- viste le ultime vicende – con poco appeal e molti problemi per chi sarà chiamato a occuparsene.

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