Prada e Versace (insieme a Feltrinelli) rifanno il look alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, in vista dell’Expo 2015. I due giganti della moda made in Italy hanno infatti raggiunto un accordo con la casa editrice e il Comune del capoluogo lombardo per lavori di ampliamento dei locali (Prada) e apertura di una nuova boutique (Versace), garantendo al contempo un saldo positivo per le casse di Palazzo Marino e la pulitura e il restauro di tutte le facciate interne del complesso architettonico.
Un’operazione di restyling su più fronti, che nasce dalla decisione di Prada di allargare gli spazi già occupati nel salotto dello shopping di lusso milanese e dall’ok di Feltrinelli a cedere i propri allo scopo e dalla scelta di Versace di raddoppiare la sua presenza nella città della Madonnina, rilevando la location occupata in precedenza da Bernasconi in Galleria.
Il complesso affare è avvenuto nel rispetto delle nuove norme previste dal Comune per l’occupazione degli spazi del complesso architettonico, ovvero consenso dei proprietari (Feltrinelli e Bernasconi) e accettazione della clausola per cui i nuovi affittuari (Versace) si impegnano a pagare un canone di locazione doppio rispetto a quello dei precedenti. Scendendo nello specifico, Prada verserà 6,5 milioni di euro a Feltrinelli e 2.958 euro al metro quadrato (929 mila euro l’anno) a Palazzo Marino, mentre Versace pagherà 15 milioni di euro a Bernasconi e 732 mila euro di affitto annuale al Comune fino al 2020, per un totale di 5,5 milioni di euro in più rispetto ai precedenti contratti di locazione.
Una cifra a dir poco considerevole, alla quale vanno aggiunti ulteriori 3 milioni di euro che Prada, Versace e Feltrinelli si sono impegnati a versare per i lavori di pulitura e restauro delle facciate interne della Galleria, permettendo a Palazzo Marino di sbloccare gli 1,5 milioni già stanziati per il medesimo scopo e di ridestinarli al recupero di tutti i fregi del complesso architettonico.
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