Milano Moda Uomo 2014, Armani e Cavalli: stile ed eleganza Made in Italy

Scorrono i titoli di coda a Milano Moda Uomo 2014, con Parigi che già scalpita, pronta a raccogliere il testimone del menswear e a mandare in passerella i suoi stilisti, ma per la Ville Lumière non è ancora tempo di rivendicare la scena: ieri infatti nella città della Madonnina hanno sfilato le collezioni AI 2014/2015 di Giorgio Armani e Roberto Cavalli e il Made in Italy ha confermato – se ancora ce ne fosse bisogno – la sua eccellenza e creatività, ponendosi come pietra del paragone impossibile da ignorare.

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Dopo il grande successo riscosso dai capi del brand giovane Emporio Armani, Re Giorgio ha fatto il bis con la sua linea ‘ammiraglia’, anche in questo caso stupendo pubblico e addetti ai lavori con una serie di novità stilistiche inaspettate. Alle giacche dal taglio ridisegnato con chiusura spostata verso l’alto, ai bottoni nascosti e ai pantaloni dalle linee asciutte della prima sfilata hanno fatto seguito infatti panciotti a otto bottoni, rivisitazione ultra-chic del classico gilet, e soprattutto capispalla con manica raglan.

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Chiamata così dal nome di un generale inglese vissuto a metà del XIX secolo che perse un braccio in battaglia e chiese al suo sarto una giacca che lo vestisse mascherando il più possibile il suo handicap, la manica raglan prevede un particolare tipo di attaccatura alla spalla ‘arrotondata’, per una vestibilità particolarmente comoda, ma soprattutto aderente. La nuova collezione AI 2014/2015 di Armani è infatti decisamente improntata a uno stile minimalista, dal design asciutto, che però esprime un’eleganza ricca e imponente, ispirata ai proprietari terrieri italiani della prima metà del Novecento. “Nella mente, mi ritornano le immagini di certi giovani perfettamente vestiti, in bilico tra ruralità e formalità“, ha spiegato Re Giorgio parlando delle sue creazioni.

L’Armani del terzo millennio si pone dunque in posizione antitetica rispetto a quello che negli anni ’80 ha creato uno stile e un modo di essere con i suoi completi dalle giacche doppiopetto dai maxi-volumi e i pantaloni morbidi, quelli – per intendersi – indossati da Richard Gere in American Gigolò e oggi, in un’operazione revival di grande impatto, da Leo DiCaprio in The Wolf of Wall Street.

Da un gigante del Made in Italy a un altro, Roberto Cavalli ha invece proposto un uomo che diversamente da quello con forti tradizioni familiari e solide radici nella terra di Re Giorgio è un viaggiatore dello spazio e della mente, libero e sognatore. Un avventuriero-gentiluomo, il cui stile è reso attraverso capi caratterizzati da lavorazioni complesse e materiali ricercati, come per esempio i cappotti dove la tradizionale stampa herringbone diventa gradualmente motivo zebrato e le giacche in pelle trasformate in veri e propri gioielli sartoriali da dettagli preziosi quali laminature dorate, fiori e foglie dipinte a mano e applicazioni di borchie.

Una collezione ricca, opulenta, omaggio alla creatività più pura, com’è nelle corde dello stilista, che unisce a una solida tradizione sartoriale, dichiarata espressione del Made in Italy, quello spirito di innovazione e quel gusto per la ricerca e la sperimentazione che fanno da sempre di Cavalli uno dei fashion designer più amati nel mondo.

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