A sette anni di distanza dalla prematura scomparsa, la moda italiana rende omaggio a uno dei suoi più interpreti più raffinati, lo stilista Gianfranco Ferré. Dal 1° febbraio al 15 giugno, infatti, alla Fondazione Museo del tessuto di Prato sarà di scena la mostra La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré, un allestimento interamente dedicato a quello che è stato (e ancora è) il capo simbolo dell’eleganza e dello stile del fashion designer di Legnano.
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Organizzata dalla Fondazione Gianfranco Ferré e curata da Daniela Degl’Innocenti, la mostra ripercorre l’evoluzione della visione creativa dello stilista attraverso l’esposizione di 27 camicie realizzate dal grande couturier, focalizzandosi in modo particolare sulla natura formale e materica delle stesse. L’obiettivo dell’esposizione è infatti quello di “sottolineare il concetto di progettualità che è uno dei punti fondamentali del lavoro di Ferré“, ha spiegato a MF Fashion il direttore della Fondazione dedicata allo stilista, Rita Airaghi, aggiungendo: “E’ per questo che le scelte privilegiano quei capi che esaltano il legame forma e volume, motivo per cui, se vogliamo, sono state scartate camicie anche più preziose“.
Presentate al pubblico attraverso un sistema sospeso di teli su cui scorrono immagini dei bozzetti autografi di Ferré, fotografie ai raggi X e modelli originali provenienti direttamente dagli archivi della maison, le camicie bianche dello stilista restituiscono l’affascinante processo creativo e realizzativo che si cela dietro ogni capo e ogni collezione di alta moda, in una sorta di emozionante viaggio attraverso la poetica della sartorialità.
Una mostra che è un’occasione unica per vedere da vicino, ‘respirare’, l’haute couture, accompagnata da numerosi eventi e attività collaterali, tra le quali un’offerta didattica particolarmente ricca e dedicata sia a scuole e istituti che operano nell’ambito del design, dell’architettura e delle arti applicate, che alle accademie dell’alta formazione nel settore della moda.
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