Riciclare conviene. A esserne sicuro è il brand di lingerie Intimissimi, che in collaborazione con I:CO – azienda specializzata nel ritiro e nel recupero di materiali usati – ha avviato per il secondo anno di seguito l’operazione di ‘scambio’ vecchi indumenti per nuovi. Da sempre attento ai temi della sostenibilità ambientale, il gruppo veneto ha infatti deciso di dare nuovamente il suo apporto concreto alla salvaguardia del Pianeta.
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Ma Intimissimi è in realtà solo il tramite del progetto, i veri protagonisti sono i clienti dei vari punti vendita. L’operazione riciclo infatti si basa sulla collaborazione dei consumatori, invitati a portare i capi di abbigliamento che non indossano più nei negozi Intimissimi. Una vera e propria raccolta di abiti usati, senza l’obbligo di fare acquisti e, anzi, con il vantaggio di ottenere in cambio dei buoni spesa da utilizzare nei punti vendita del marchio che aderiscono all’iniziativa all’interno del territorio nazionale.
Intimissimi infatti dal 15 febbraio al 31 maggio 2014 si impegna a ritirare i vecchi indumenti inutilizzati, di qualunque marca, e a consegnare ai clienti un voucher dal valore differente a seconda del tipo di capo: 3 euro per i reggiseni, 2 euro per la maglieria (ovvero maglie intime, t-shirt, camicie, maglioni uomo e donna e anche vestiti), 2 euro per i pigiami (pure in questo caso maschili e femminili) e 1 euro per gli slip. Per spendere i buoni c’è tempo poi fino al 30 giugno 2014.
Insomma, un’occasione unica per svuotare armadi e cassetti e fare una buona azione, con effetti positivi sull’ambiente, ma anche sull’economia: basti pensare che nel 2012 l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e il Conau (Consorzio nazionale abiti e accessori usati), aderente a Fise (Confindustria), hanno siglato un protocollo d’intesa per “sostenere lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti tessili e degli abiti usati in Italia“, con l’obiettivo di risparmiare 36 milioni di euro l’anno sullo smaltimento dei rifiuti. Un cifra davvero enorme, che potrebbe senza dubbio essere destinata a migliore uso, considerata la situazione di cronica difficoltà delle casse delle amministrazioni locali italiane. E non solo.
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