Il sesto giorno della New York Fashion Week 2014 è stato definito all’unanimità dagli addetti ai lavori “il più eclettico“: in passerella infatti sono saliti gli abiti ispirati a Star Wars di Rodarte, i ranger-ninja di Marc by Marc Jacobs e poi il “romanticismo oscuro” di Vera Wang. E la collezione della stilista di abiti da sposa più famosa e amata nel mondo ha lasciato il segno, proprio per l’apparente contrasto con lo stile sognante e fiabesco che solitamente caratterizza le sue creazioni.
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Ma si sa: non c’è nulla di più dark delle favole e la fashion designer nata e cresciuta a New York da genitori di origini cinesi e formatasi alla The Chapin School e alla Sorbona di Parigi, dunque senza alcuna frequentazione di scuole o istituti di moda, l’ha dimostrato con una linea che ha definito la più personale di tutta la sua (lunga) carriera.
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“Il romanticismo oscuro è il mio vero spirito“, ha dichiarato Wang, “tutti noi cambiamo, siamo influenzati dal mondo, dai film, dall’arte, dallo sport, dai libri… Ma questa volta per me si è trattato di qualcosa di davvero molto personale“. La stilista ha spiegato di aver voluto rappresentare “la tensione che c’è quando un ragazzo incontra una ragazza, voglio dire: quando un maschiacchio incontra una principessa. Ci sono in gioco sentimenti puri e torbidi, una sorta di resistenza, ma anche – voglio crederlo – di sensualità. Quindi si tratta di tutte quelle cose che penso negli anni hanno definito il mio stile, ma questa volta ho voluto esplorare a fondo il lato oscuro del romanticismo“.
Una riflessione affascinante, dalla quale è nata una collezione altrettanto suggestiva, dove il ruolo del protagonista è giocato dal tartan (grande tendenza di stagione per l’Autunno Inverno 2014/2015), utilizzato come tessuto per cappotti, mantelle, giacche, gonne e come stampa sullo chiffon per camicie e camicette. Al fianco dello scozzese, una palette di colori scuri, profondi, accesi da baluginii di argento e bronzo, per una serie di capi che nella loro esplorazione del lato oscuro dell’amore (perché cos’altro è il romanticismo?) non mancano di ironia, con tanti insetti a fare da dettaglio inaspettato, ora come spilla, ora come stampa che recita: “You bug me“.
Foto by LaPresse AP Photo/Jason DeCrow
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