Miranda Kerr e la lingerie: un matrimonio solido o, almeno, più solido di quello tra lei e Orlando Bloom. La modella infatti, dopo aver detto addio (essere stata scaricata?) da Victoria’s Secret, torna a posare seminuda per un altro brand icona dell’intimo, Calvin Klein. A svelare la nuova campagna, com’è ormai consuetudine nell’epoca dei social, la stessa Miranda, che ha postato sul proprio profilo Instagram un’immagine di lei decisamente conturbante con un paio di slip bianchi con la scritta Calvin Klein.
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Nella foto la supermodella è sdraiata e indossa una t-shirt basic in cotone color tortora annodata a scoprire maliziosamente pancia e ombelico e un paio di jeans sbottonati ad arte a mostrare la lingerie della griffe americana, che sulle pubblicità sensuali e ai limiti dell’erotismo dedicate alla sua linea di intimo ha costruito (gran) parte della propria fortuna.
“My new Calvin’s #mycalvins #ad“, ha scritto semplicemente Miranda a spiegazione dello scatto, ma tanto è bastato ad accendere l’entusiasmo e la curiosità dei suoi 3,3 milioni di followers sul social di immagini: ora infatti l’attesa per vedere il resto della campagna è a dir poco alle stelle, non solo per la preview sensuale mostrata dalla top, ma anche considerati i ‘trascorsi’ del brand.
Per Calvin Klein, infatti, negli anni hanno posato modelle, modelli, attrici e attori destinati a diventare star indiscusse del panorama internazionale, a partire da un giovanissimo e sconosciuto Mark Wahlberg, passando per un’altrettanto esordiente Kate Moss, fino ad arrivare a oggi a star come Kellan Lutz – protagonista della saga di Twilight – e Zoe Saldana, esplosa con Avatar, ma già vista in blockbuster come Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna e The Terminal.
Insomma, le premesse ci sono tutte perché Miranda continui a essere un ‘angelo tentatore’, nonostante – o chissà, magari proprio grazie a – l’addio a Victoria’s Secret: la strada per diventare una delle icone sexy indiscusse del XXI secolo a questo punto è in discesa…
Foto by Instagram e LaPresse Evan Agostini/Invision/AP