Attesissima dopo le sfilate di New York e Londra, la Settimana della Moda di Milano ha preso ufficialmente il via mercoledì 19 febbraio. E fin dal primo giorno è stato chiaro che, ancora una volta e come sempre, il Made in Italy è un’eccellenza cui tutto il mondo guarda con ammirazione, rispetto e – perché no – anche un po’ di invidia. Le passerelle di Byblos, Gucci e Alberta Ferretti, diversissime tra loro, ma accomunate tutte da un’eleganza che affonda le proprie radici in una consolidata tradizione stilistica e sartoriale, hanno infatti dimostrato – se ancora ce ne fosse bisogno – che se l’Italia è fanalino di coda in tanti, troppi settori, di sicuro non lo è in quello del fashion, dove anzi si afferma come leader incontrastato.
MARGHERITA ZANATTA PER LINE: FASHION INSIDER A MILANO MODA DONNA 2014
Special guest Cristina Chiabotto (leggi l’intervista a Velvet Style), testimonial del marchio sia per la linea di abbigliamento che per quella di gioielli, lo show di Byblos ha portato in passerella una donna vestita di un passato futuro, dove suggestioni provenienti dallo spazio profondo si fondono al gusto rutilante di abiti che non avrebbero sfigurato a Versailles, durante gli sfarzosi ricevimenti della regina Maria Antonietta. “Amo i contrasti e mi piace mescolare concetti avulsi l’uno dall’altro, così ho fuso gli elementi dello spazio con il romanticismo di una donna che arriva dal passato remoto“, ha dichiarato il direttore creativo della maison, Manuel Facchini, spiegando così i maxi volumi, le geometrie rigide, le stampe satellitari e i materiali futuristici come il neoprene della sua affascinante collezione per l’Autunno Inverno 2014/2015.
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Tutt’altra atmosfera invece da Gucci, con Frida Giannini che ha confermato l’impegno a esplorare e rivisitare in modo assolutamente inedito lo stile e le suggestioni che hanno scritto la storia della maison. Un’operazione iniziata con la linea uomo, che in quella donna si è ulteriormente raffinata, arrivando a proporre una collezione che se può non convincere tutti, di sicuro è quella che più esprime la personalità della stilista. “Questa è una direzione che mi appartiene molto, è una delle mie preferite degli ultimi anni“, ha affermato infatti Giannini alla fine di una sfilata dove l’anima chic e sofisticata della borghesia si è fusa a quella rock e ribelle della generazione flower power, in un riuscito accostamento/contrasto di materiali nobili come pelle e pelliccia, colori pastello ‘polverosi’, linee pulite e un minimalismo che nella sua essenzialità ha riempito la scena. Il tutto sotto lo sguardo della signora della moda Anna Wintour e della coppia Salma Hayek e Francois Henry Pinault, amministratore di Ppr, il gruppo che controlla Gucci.
Last but not least, Alberta Ferretti ha dato il proprio personalissimo contributo a una prima giornata giocata sulle suggestioni del viaggio, della storia e della sperimentazione, proponendo una collezione di ispirazione naturalistica e bucolica, dove “è la natura a vestire il corpo femminile“ di una donna-ninfa, ha spiegato la stilista. Con lana, seta, piume, paillettes a ricreare la materia del bosco, Ferretti ha voluto creare abiti non “per uno show, ma per donne vere e un po’ speciali“, vere e proprie dee di un universo magico e pieno di grazia.
Foto by Simone Spada/LaPresse e LaPresse/AP/Giuseppe Aresu
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