PFW 2014: dal supermarket Chanel alla pop art onirica di Valentino

La Parigi Fashion Week 2014? Un diesel. Partita un po’ in sordina, col procedere dei giorni si è ‘scaldata’, mandando in passerella una serie di collezioni e di allestimenti sempre più belli e spettacolari. Perché nella Settimana della Moda francese è indubbio che lo show, la scenografia, ha un ruolo enorme: l’astronave di Jean Paul Gaultier e l’installazione di David Lynch per Kenzo hanno dato le prime avvisaglie e ieri c’è stata l’apoteosi con Chanel.

PFW 2014: IL VIAGGIO DALLE ORIGINI AL FUTURO DELLA MODA DI WESTWOOD E JEAN PAUL GAULTIER

Karl Lagerfeld infatti ha deciso di trasformare gli spazi del Grand Palais in un vero e proprio supermarket della moda, ma non del genere che sarebbe stato logico aspettarsi: il fashion infatti non è stato rappresentato da un’esposizione di vestiti, come nel reparto di un qualunque centro commerciale, ma da una serie di scaffalature contenenti prodotti alimentari a marchio Chanel. Dalle bottiglie d’acqua Chanel N.0 ai biscotti con il logo della doppia C della maison, la collezione per l’Autunno Inverno 2014/2015 proposta dal Kaiser è quasi – quasi – passata in secondo piano. Le modelle infatti hanno animato l’allestimento messo in piedi da Lagerfeld interpretando il ruolo di sportive e chiccose signore intente a fare la spesa: si sono viste così molte tute, leggings, pantaloni di pelle e sneakers, ma anche tailleur alla Chanel, curiosi (portabili?) abiti fioriti, minidress, maglioni e bellissimi cappotti dai volumi maxi e dalle linee geometriche, ma molto femminili. Il tutto declinato principalmente nelle tonalità del rosa e del grigio, con sprazzi di giallo, senape, rosso e blu.

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La maison Valentino invece ha scelto un allestimento tradizionale, puntando su una passerella e uno spazio bianco, sul quale gli abiti della collezione AI 2014/2015 hanno dipinto un quadro onirico, romantico e fiabesco. Proseguendo in parte lungo la strada narrativa della proposta haute couture, ispirata all’Opera, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli hanno fatto sfilare una donna vestita di sofisticati abiti in chiffon con stampe e ricami di animali fantastici, ma anche di minidress con disegni dichiaratamente pop art. Un mood seventies ripreso anche nelle calzature e negli accessori, con stivali di pelle e borse con frange e borchie, e nelle acconciature delle modelle.

PFW 2014: KENZO SI ISPIRA AL DARK-ONIRICO DI LYNCH, GIVENCHY ALLA NATURA

Infine, a chiudere la giornata è stata la collezione di Sarah Burton per Alexander McQueen, che sulla scia di Karl Lagerfeld ha trasformato la passerella in un bosco (per davvero, con tappeto di erba naturale) e ha fatto sfilare donne vestite di capi ispirati al “romanticismo selvaggio” de La Bella e la Bestia. Lunghi abiti bianchi a balze, impalpabili in pizzo, chiffon e piume si sono alternati così a cappotti di pelliccia, in un gioco di contrapposizione e rimandi che ha incantato pubblico e addetti ai lavori e confermato che nessuno meglio di Burton può proseguira la poetica fantastica e perennemente in cerca di nuove suggestioni iniziata dal sempre compianto Alexander McQueen.

Foto by LaPresse/AP Photo