Statement t-shirt: le magliette “parlanti” che piacciono ai vip

Le scritte stampate sulle magliette vanno di moda da sempre, ma l’idea di dire ciò che si pensa proprio attraverso una semplice e lineare t-shirt è un’originale novità che sembra essersi trasformate in una vera tendenza. Si tratta della “statement t-shirt“, la maglietta che evita alle persone di sprecare fiato mettendo subito in chiaro il proprio stato d’animo. “I’m irritated“, “I’m happy“, “Don’t disturb” o anche una sola parola come “Flower“, “Smile“, “Dream” per esprimere un messaggio preciso. Meno di un post, di un sms e persino di un tweet. La prima ad avere questa idea, nel 1989, fu Katharine Hamnett con la famosa maglietta anti-Thatcher, ma oggi sono tanti gli stilisti a disegnarle e, soprattutto, sono tanti i vip a indossarle.

Da Kenzo che nella sua collezione estiva 2014 ha lanciato la t-shirt con la scritta “No fish, no nothing“, omaggio alla natura e al rispetto della vita marina, a Moschino che ha stampato la parola “niente“. Da Benetton con “Live now, not later” a Terranova con “Enjoy Every Moment“. La frizzante Cara Delevingne, la modella più amata e seguita del momento, non poteva fare a meno di una statement t-shirt come si deve e infatti la stessa top model sul suo profilo Instagram ha postato un primo piano della sua maglietta con scritto “Ain’t no Wifey (non sono una mogliettina).

Cara Delevingne

Anche in Italia alcuni vip hanno ideato magliette con motti, frasi, pensieri in perfetto stile “statement” a partire da Barbara D’Urso che circa un mese fa ha lanciato le sue t-shirt tormentone “Lei mi sta dicendo che …, apprezzate da alcuni e derise da altri (leggi tutti i dettagli sulle maglietta firmate Barbarella) e qualcosa di simile l’ha fatta anche Melita Toniolo creando le t-shirt ispirate ai suoi tatuaggi e – si sa – ogni tatuaggio ha un significato e dunque anche ogni maglietta della sua collezione.

Far parlare la mente e il cuore non più attraverso i social network – come ormai quasi tutti fanno – ma attraverso il proprio abbigliamento: è questa l’ultima tendenza della moda internazionale. Il successo sarà lo stesso di Facebook, Twitter e Instagram?

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