In principio era lo shatush. Le star dello showbiz ne hanno fatto un marchio di fabbrica (vedi Belen) e per un paio di anni la tecnica è stata la regina delle proposte degli hair stylist. Ma quello stacco netto tra radice scura e punte chiare, tanto di moda fino alla scorsa estate, ha iniziato ad essere sorpassato da decolorazioni dall’effetto più naturale.
La tendenza che accontenta davvero tutte esiste. Perché non è un biondo e non è un castano e sta bene a tutte: è il “bronde”, un cocktail perfetto di brown e blonde. Ha fatto il suo esordio durante l’estate 2014. L’inverno 2015 conferma la moda e si accorda perfettamente al trend dello styling che vuole morbide onde. Un liscio spaghetto, infatti, toglierebbe naturalezza al risultato finale. È il colore dell’anno perché non è una vera tinta e, quindi, garantisce una chioma personalizzata. Resta il diktat della radice scura ma, a differenza dello shatush e del degradé, gli highlights possono giocare non soltanto con le lunghezze ma anche con le ciocche che incorniciano il viso. Sebbene si possa lavorare sui tagli più corti, l’effetto raggiunge il must sulle chiome più lunghe.
Già l’autunno 2014 aveva visto la rivincita del degradè sullo shatush. Il concetto è molto simile e sfrutta lo stesso principio schiarente ma, a differenza dello shatush, non genera un contrasto bicolor ma sfuma le ciocche più chiare con un gioco di colpi di luce che salgono verso le radici. I look maker consigliano di schiarire le ciocche di due o tre toni rispetto al castano di partenza. Ma il gusto personale deve comunque incontrare l’incarnato: una carnagione olivastra e una diafana non punteranno indistintamente ad un biondo miele o ad un caramello. A differenza di riflessanti e tinture, per shatush, degradè e bronde non è consigliato il fai-da-te. Meglio affidarsi a mani esperte per non ritrovarsi con una testa a strisce!
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