Non c’è un colore prediletto, un tessuto, una misura: la collezione portata in passerella da Fendi propone una palette che vira dai toni del ghiaccio ai colori autunnali e vitaminici, tanta pelle e tanta pelliccia, le misure passano dal mini all’over size. La seconda giornata della Milano Moda Donna ha visto protagonista la maison italiana con una prestigiosa collaborazione. L’Autunno/Inverno 2015-2016, infatti, è stato disegnato a quattro mani da Silvia Venturini Fendi e Karl Largefeld. Non solo. Perché anche il cast di modelle ha messo insieme uno staff stellare. La prima uscita, infatti, ha visto Doutzen Kroes, proprio l’ex angelo di Victoria’s Secretes che, in questi giorni, sta facendo tanto discutere per aver deposto le ali. E poi Joan Smalls (che di recente abbiamo visto come protagonista della campagna Benetton) e Kendall Jenner, la piccola di casa Karadshian, sorellastra di Kim, vittima di bullismo tra modelle.
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La sfilata inizia in bianco: cappotti ampi, tubini lunghi, abiti collegiali ad A, completi con gonne svasate sopra il ginocchio. Pian piano, entra in scena il colore. Ed ecco cappotti rossi con pelliccia, capispalla che sfumano dall’arancio alla terra bruciata. Poi il nero con mini dress in pelle o abiti lunghi che mixano i tessuti ton sur ton.
I modelli sono rigidi e gonne e abiti hanno delle applicazioni a mo’ di doppia gonna o effetto tascone. C’è un che di futuristico in alcune linee smorzato, però, da un abbinamento classico. Così la longuette in pelle con queste strane costruzioni di pannelli si porta con un semplice pull a dolce vita.
I piumini sono protagonisti nelle forme più improbabili: a trapezio con collo di pelliccia, a stampe oversize con maniche a tre quarti. Addirittura il piumino è usato per gli abiti: scollo a v, tasconi e culisse in fondo al piegone. Ai piedi tronchetti in pelle, in vernice black and white, in suede e in pelliccia. Non è la Fendi a cui siamo abituati; in questa collezione si avverte il tocco del guru Chanel. Eppure, se pensiamo alle ultime proposte della maison parigina, in questa capsule non c’è niente che sappia di quello stile Lagerfeld. Niente di romantico e tipicamente francese. È tutto molto rigido, netto, squadrato. Non a caso la collezione è ispirata all’artista svizzera Sophie Taeuber il cui volto è impresso sulle banconote svizzere da 50 franchi. Quel modo di concepire gonne, abiti e cappotti a “pannelli”, le geometrie e i colori scelti da Lagerfeld vengono proprio dalle sue opere.
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