Il futuro vuole scrollarsi di dosso il passato. L’Autunno/Inverno di Salvatore Ferragamo cerca questa nuova definizione attraverso le forme e trova nelle geometrie la nuova linea della femminilità. È una collezione contemporanea in cui si avverte solo un lontano eco retrò. Le passerelle proposte in questi giorni, da Cavalli a Fendi a Versace, risentono degli anni Sessanta e Settanta. Molti stilisti hanno preso l’inchiostro dal passato per disegnare le collezioni di domani. Ferragamo, affila nuovi strumenti e parte dagli anni Trenta per realizzare una capsule che sappia di forza e fragilità, il binomio attraverso cui la maison intende rappresentare la donna.
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Non è un caso che la collezione abbia come ispirazione Lucio Venna, il futurista a cui il fondatore della casa di moda affidò i disegni di molti poster Ferragamo. È da quel futurismo che Massimiliano Giornetti prende le geometrie, protagoniste assolute della collezione. La palette ha i colori della terra: il rosso, l’ocra, il mattone e poi nero, petrolio e bianco. Domina la pelle insieme alla seta. I tagli, come i colori, sono castigati. La donna Ferragamo esprime sensualità attraverso il rigore. Su 40 look portati in passerella soltanto uno lascia intravedere il ginocchio attraverso una trasparenza.
Banditi mini dress e cappottini: gli abiti, le gonne, i capispalla rispolverano l’eleganza del lungo di una volta. Modelli a tubino oppure con gonna ampia e morbida, tanti i dolcevita su cui avvolgere mantelle e stole di lana. La pelle è grande protagonista, non solo nei sandali lavorati a mano con tacchi da favola: anche gli abiti sono proposti in pelle, come il modello in terra bruciata dal corpino liscio a dolce vita e dalla gonna a vita alta plissettata. Gonne, abiti e cappotti si portano con una cintura in pelle che segna la vita, liscia o martellata, ha una chiusura a forma di fiocco.
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