Dolce & Gabbana: le nonne siciliane conquistano tutti

La moda è un vero linguaggio perché racconta storie, trasmette messaggi, mette in comunicazione le persone in diverse parti del mondo. Così, al pari degli altri linguaggi, subisce delle trasformazioni e, nell’epoca 2.0, guarda al futuro. Ma lo fa seguendo una strada molto particolare. Innovarsi non significa necessariamente fare acrobazie futuristiche, a volte basta guardare la realtà. E fotografarla.

È il nuovo trend tra le maison d’haute couture. Céline con Joan Didion, Saint Laurent con Joni Mitchell e ora Dolce & Gabbana con le tre anziane signore, le “nonne bonitas”. È la Sicilia sotto la dominazione spagnola quella scattata da Domenico Dolce (ecco un altro trend: come Lagerfeld, adesso anche lo stilista di casa nostra si mette personalmente dietro l’obiettivo). Ma perché, all’improvviso, si è passati da modelle in erba a personaggi evergreen?

Il Guardian ha messo un po’ di cinismo nella sua penna scrivendo che le nuove campagne usano “le vecchie per far sentire meglio donne di mezza età più giovani di loro“. Ma l’immagine scattata da Dolce & Gabbana è uno spaccato di vita: le tre signore che spettegolano sui fatti del paese. Combacia perfettamente con l’immaginario collettivo dei paesini in cui, ancora, le vecchine stanno sedute davanti agli usci di casa per fare gossip d’altri tempi. Oppure la foto in cui le due vecchiette guardano sorridenti una splendida Bianca Balti. La giovane modella in piedi e le anziane signore sedute: c’è la vita in questo scatto con tutti i suoi contrasti, resi anche dai colori, un rosso brillante che spicca sul nero.

Il popolo dei social si è scatenato. E così, c’è chi twitta le immagini commentando “Wanna be in my gang?”. Non sono più le modelle dal fisico perfetto (o photoshoppato) a far sospirare. Il nuovo marketing punta sull’ironia e riesce a strappare sempre un sorriso. Nel video di backstage abbiamo visto Domenico Dolce che, nel sistemare il vestito ad una delle tre signore, dice a Stefano “Passami un rosario”, con pronta rassicurazione della nonnina: “Ne ho io uno nella borsetta!”.

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