Cinquanta anni di cui 17 anni trascorsi nei panni di Carrie Bradshaw: Sarah Jessica Parker varca oggi, 25 marzo, la soglia del mezzo secolo. Indiscussa icona fashion, la Parker è balzata da attrice anni Ottanta dalle camicie scozzesi e jeans informi ad eroina di stile made in New York City. La svolta per la sua carriera e il suo look è arrivata proprio nel 1998 quando è stato battuto il primo ciack di Sex and The City. E, una volta diventata Carrie, è stato impossibile tornare indietro, soprattutto se un ruolo da protagonista in una serie tv vale un biglietto di sola andata nel fashion system.
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Dietro gli outfit della giornalista divisa tra l’amore per le scarpe e quello per Mr Big, il fiuto visionario della costumista Patricia Field. Un’immagine eccessiva per una “celebrità di secondo piano” (come si definiva Carrie nella serie)? Il successo stava proprio lì: nella capacità di osare e mixare canotte da pigiama a stiletti da centinaia di dollari, capi sportivi e pezzi da grande soirée, colori e fantasie a tessuti e trame ai poli opposti.
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Nel giro di qualche puntata l’haute couture ha fatto a gara sborsando milioni pur di vestire la Parker, dentro e fuori dal set. Ed è stata proprio lei a contribuire al successo (o al rilancio) di designer d’alta moda. Come Manolo Blahnik. Così la serie è diventata una passerella e anche una scuola di stile per Sarah Jessica. Un amore per la moda che trasuda nei suo look da red carpet e nelle suoi progetti. La Parker, infatti, è passata dall’altra parte della cattedra da diverso tempo collaborando con il gotha dei designer mondiali. Basti pensare che nel 2014 ha realizzato una linea di scarpe insieme a George Malkemus, presidente di Manolo Blahnik America e, di recente, ha firmato la 3Baguette di Fendi.
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