Si è spento all’età di 87 anni Francesco Smalto. Originario di Reggio Calabria, lo stilista impugnò le armi del mestiere proprio nella sua terra. A soli 14 anni, infatti, cominciò a lavorare per suo zio, un sarto e il suo primo abito lo confezionò per un amico. Da artigiano della piccola bottega di famiglia a couturier di grandi celebrità. Nella sua carriera Smalto ha vestito personaggi come Jean Paul Belmondo, Charles Aznavour, capi di Stato come François Mitterand e Hassan II, padre dell’attuale regnante del Marocco. Ed è proprio nel Paese arabo che il designer ci ha lasciati, durante la notte tra sabato e domenica in un hotel di Marrakesh.
Quando lasciò la Calabria si trasferì a Torino per fare un apprendistato. Ottenuto il diploma di sarto si trasferì a Parigi, nel 1951, dove lavorò presso Christiani e Camps. Un breve periodo trascorso a New York presso Harris, il sarto del presidente Kennedy e poi il rientro nella ville lumière, il suo vero trampolino di lancio nel modo dell’haute couture internazionale. Nel 1962 fondò la sua maison diventando specialista della confezione su misura. Non solo. Perché proprio a quel Paese, oltralpe, Francesco Smalto rese un grande privilegio vestendo la nazionale di calcio francese in occasione della finale dei campionati mondiali contro il Brasile.
Il suo stile vestiva il “gangster gentiluomo” francese: cravatta e giacca a tre bottoni, cappotti in cachemire, pantaloni a sigaretta, camicie con collo alto. Un’eleganza impeccabile d’altri tempi messa al passo, stagione dopo stagione, con i dettami della moda del momento. Francesco Smalto non ha mai smesso di reinventarsi pur restando fedele a quello stesso usto con sui, a 14 anni, realizzò la sua prima creazione sartoriale. Si ritirò dal fashion system nel 2001 dopo aver venduto il suo marchio alla Alliance Designers. Nel 2007 il direttore creativo della rinnovata maison di moda lo definì “un maestro e una persona straordinaria”. Ciao maestro.
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