Borsalino si prepara a passare di mano: entra nella maison dei cappelli più famosi al mondo un nuovo socio. Si tratta di Philippe Camperio, un imprenditore italo-svizzero, l’uomo nuovo a cui i vertici dell’azienda hanno deciso di affidare il futuro di un regno in decadenza. E così oggi, 7 maggio, è stata presentata istanza di “concordato con assuntore” al Tribunale di Alessandria che dovrebbe garantire a Camperio (previo assenso del giudice) la proprietà in seguito ad un periodo di affitto di ramo dell’azienda mediante il fondo Haeres Equita.
È il brand di cappelli per eccellenza e simbolo del Made in Italy, eppure Borsalino ha subito uno scossone che ha portato il cda a rivolgersi al tribunale per una “ristrutturazione dei debiti e soddisfazione dei crediti” dal momento che l’altra faccia della medaglia pare sia di “natura liquidatoria”. Philippe Camperio, 43 anni, nuota già nelle acque del mare magnum della finanza e del lusso con società come Quest Participations, Swiss Luxury Beliefs e il fondo Haeres (che gli garantirà di rilevare il 100% della maison piemontese).
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Il vento contro, in casa Borsalino, si è alzato diverso tempo fa ma la bufera si è scatenata a fine aprile quando, dopo sei mesi di latitanza, l’imprenditore astigiano ex patron di Borsalino, Marco Marenco è stato arrestato. Una lunga serie di reati sulla sua testa dalla truffa alla bancarotta all’evasione fiscale. Pare sia il responsabile di uno dei fallimenti più grossi della storia del nostro Paese dopo la Parmalat con cifre che viaggiano intorno ai 3,5 miliardi di euro. Oggi Borsalino deve fronteggiare un debito che ammonta a 22 milioni e un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate di oltre 16 milioni di euro. Un tentativo di rinascita c’era già stato nel 2013 quando l’amministratore delegato Marco Moccia insieme al consigliere Saverio Canepa e al presidente Raffaele Grimaldi avevano deciso di concentrarsi esclusivamente sulla produzione di cappelli rinunciando agli altri prodotti, dagli ombrelli ai profumi.
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