Manca poco. I fan dei Minions aspettano da mesi il 27 agosto, quando il film uscirà sul grande schermo. I piccoli essere gialli hanno conquistato il pubblico di mezzo mondo con la loro ironia e quel linguaggio apparentemente incomprensibile ma terribilmente divertente. Da protagonisti di un cartone animato sono entrati addirittura nel fashion system. tante le case di moda, infatti, che hanno dedicato ai Minions capi d’abbigliamento e non solo. Come Havaianas che ha lanciato una capsule di infradito per adulto e bambino a tema. Poi, addirittura, il loro colore è entrato nella grande famiglia Pantone come colore dell’anno, Yellow Minion.
Adesso l’università dell’Arte di Londra, Central Saint Martins, ha promosso un evento di moda organizzato dalla stessa Universal Pictures International: Minions Collective. Venti studenti del corso Foundation Fashion provenienti da varie nazioni sono stati selezionati tra 130 partecipanti per presentare le proprie creazioni ispirate al mondo dei Minions. I lavori hanno visto capi d’abbigliamento di ogni tipologia che hanno acceso di colore la serata. Ciascun ragazzo di è mosso seguendo un’ispirazione, come Luma Gyarçoni, 19enne brasiliana: secondo la giovane designer i Minions non hanno un obiettivo, il loro istinto è reagire a ciò che li circonda. Perciò i suoi abiti sono morbidi e fluidi. Dimitra Skalidaki, invece, ha pensato quanto gli omini gialli fossero attratti da cattivi iper tecnologici, è andata perciò alla ricerca di tessuti innovativi, colori e misure eccessive.
E poi Johnny Evans, 19 anni dall’Irlanda, ha espresso la personalità dei Minions attraverso colori brillanti e l’uso di tessuti non convenzionali giocando sui dettagli come i pon pon che richiamano il mondo infantile e gli occhialoni tipici degli ometti in giallo. Johnny ha catturato le personalità giovanili e giocose dei Minions attraverso l’uso di colori vibranti e tessuti inusuali. I pompon alludono alla loro dipendenza infantile, mentre gli occhioni sono un riferimento ai loro iconici occhialoni. Haruna Yamato, 30enne giapponese, ha pensato ai travestimenti “alla frutta”; così i cuoi indumenti mostrano l’interno e l’esterno di una banana come espressione di emotività.
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