Instagram cambia le sue regole: diventa più rigido, più severo e sceglie di censurare alcuni hashtag. Cosa c’è di strano? Nulla, se non fosse che tra i nomi vietati c’è anche #curvy. Proprio così. Il “cancelletto” relativo alle donne dai corpi più formosi si trova accanto ad altri più scontati come #naked, #sex, #weed, #vagina, insomma, ad hashtag la cui censura ha una logica. Ma cosa ha a che fare #curvy con questi? Solitamente, soprattutto negli ultimi tempi, il termine viene utilizzato positivamente e indica modelle affascinanti, donne che hanno fatto delle loro rotondità una bellezza fuori dagli schemi, come Sophia Adams (leggi la sua storia da vittima del bullismo a modella su Velvet Style) o Ashely Graham diventata recentemente stilista.
Perché, dunque, quell’hashtag dava tanto fastidio a Instagram tanto da censurarlo? E, soprattutto, perché il divieto non ha interessato anche aggettivi relativi alle donne magre, come <em>#skinny e #thin, che invece sono semplicemente seguiti dal messaggio “Ti avvisiamo che questi post possono contenere immagini forti” con rimando a una pagina sui disturbi dell’alimentazione? Instagram ha risposto alle polemiche spiegando che, in passato, l’hashtag #curvy è stato utilizzato per pubblicare video e foto di nudità, non in linea con il regolamento del social network.
“Confermo che abbiamo bloccato l’hashtag #curvy. Era usato per condividere contenuti che violano le nostri linee guida sulla nudità – ha spiegato un portavoce di Instagram a Mashable – va sottolineato che il blocco non ha niente a che vedere con il termine ‘curvy’ in se stesso“. Poco male: per ora, chi vuole pubblicare immagini e filmati di donne curvy su Instagram, può farlo aggirando il problema con hashtag simili, come #curvygirl, #curvyfashion, #curvyfit. Ma, chissà, presto il social network potrebbe censurare anche questi.
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