Prima settimana di agosto, i saldi sono nel pieno della loro stagione (anzi, per qualche regione sono quasi agli sgoccioli) e ogni fashion victim che si rispetti cerca di accaparrarsi le ultime occasioni dell’estate. Ed è così anche per le clienti di Motivi, noto brand italiano d’abbigliamento e accessori donna, che in questi giorni sono andate alla ricerca dei capi della collezione Primavera/Estate da acquistare a prezzo scontato. Ma non tutte sono rimaste soddisfatte. Almeno stando a quanto si legge nei commenti riportati sulla pagina ufficiale di Facebook dell’azienda.
Se per alcune, i problemi si sono verificati con gli acquisti online (e qui va sottolineato come in questo caso l’amministratore del profilo Motivi sia intervenuto immediatamente per cercare di trovare una soluzione), altre sostengono che la dicitura dell’immagine “Saldi fino al 70 per cento” sia in realtà solo uno specchietto per le allodole. Carmela Pannone, ad esempio, scrive: “Preferivo la vecchia metodologia dei saldi… fino al 50, tutto al 50… fino al 70 e infine tutto al 70… Questi saldi fino al 70 sono una bella fregatura… la maggior parte delle cose è scontata al 20“. E come Carmela sono in tante a pensarla, visto che il suo commento ha ricevuto 47 like (al momento in cui scriviamo, ndr.). Stesso discorso anche per Simona Marton che dice come sia più conveniente accumulare i punti della tessera fedeltà durante l’anno, che spendere soldi durante i saldi.
E così via per diverse utenti che sostengono di aver trovato tra gli scaffali dei punti vendita anche moltissime rimanenze delle passate stagioni. Insomma, soprattutto chi si è recato nei negozi, sembra non sia stato soddisfatto di ciò che ha trovato. E l’azienda a quei commenti così taglienti non ha ancora risposto, almeno pubblicamente. Eppure, sul sito ufficiale di Motivi, ci sono ancora molti abiti, gonne, pantaloni e camicie in vendita. Quasi tutti al 50 per cento a dire il vero (il 70 per cento è riservato per lo più agli accessori) e non tutte le taglie sono disponibili, ma i prodotti ci sono. Allora da cosa dipenderà la situazione denunciata sui social all’interno dei punti vendita?
Foto by Facebook