Microsoft e i vestiti che vibrano: un chip segnala i messaggi ricevuti

Ormai è impensabile vivere senza tecnologia: dallo smartphone in poi, la vita di chiunque è ‘connessa’. Che si tratti di Facebook, Twitter, delle ormai classiche e-mail o dei quasi obsoleti sms, un ‘beep’ o una vibrazione scatenano la caccia al proprio cellulare. Sparire per qualche ora e staccare la spina sarà sempre più difficile se l’idea di Microsoft prenderà piede. La nota azienda americana leader nel settore delle nuove tecnologie ha pensato a tutti coloro che non vogliono perdere nemmeno un’occasione di contatto. Si tratta di un microchip da applicare ai vestiti che rilascia un piccolo impulso ogni volta che il telefono riceve una notifica.

Esistono già da tempo capi d’abbigliamento da collegare al cellulare: i jeans per ricaricare della Joe’s Joe e i giacconi con pannello solare di Ermenegildo Zegna sono solo qualche esempio. Senza contare che Google vorrebbe collaborare con Levi’s per creare i primi vestiti touch. Non si era mai trattato però di un microchip da applicare a normali capi d’abbigliamento. La rivoluzione è proprio questa: non bisognerà acquistare nuovi vestiti per usufruire di queste funzioni, potenzialmente tutto il proprio armadio può adattarsi ad esse e veicolarne i benefici. Oltre ad avvisare l’utente di aver ricevuto un contatto, il chip leggerà le abitudini quotidiane e darà i suoi ‘avvertimenti’. Dopo un lasso di tempo troppo lungo passato in casa o in ufficio, ad esempio, potrebbe partire un segnale per consigliare di fare due passi all’aria aperta.

L’idea è già stata brevettata dalla Microsoft ma la commercializzazione ancora non è partita. La realizzazione d’altronde non appare affatto semplice e l’azienda si domanda se il prodotto potrebbe davvero avere successo. Il chip permette di tenere lo smartphone in tasca, eppure dopo qualche vibrazione occorrerà tirarlo fuori e verificare chi sia stato a mandare i messaggi. Ecco allora che la sua funzione risolverebbe solo in parte il problema e ciò potrebbe scoraggiare gli acquirenti. La Microsoft ci penserà bene prima di entrare nel mercato: nel frattempo si è però assicurata il brevetto e nessun altro concorrente potrà farlo al suo posto.

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