Al grido di “Salviamo Venezia” sabato 3 ottobre Vivienne Westwood ha presentato la sua nuova collezione Primavera/Estate 2016 con uno speciale evento alla Paris Fashion Week. Una sfilata che è stata un mix fra gli anni Ottanta ed uno stile futuristico e che, ovviamente, ha avuto anche qualche spunto dal punto di vista sociale. La stilista inglese, infatti, ha sempre trasformato le sue presentazioni in veri e propri messaggi per salvare il mondo, come per esempio portando alla luce il problema della fame del mondo o dell’inquinamento. Stavolta è proprio Venezia a starle a cuore, visto che per lei non si tratta di una semplice città, ma di un vero e proprio pianeta unico al mondo perché l’uomo l’ha costruito sull’acqua e per questo motivo deve essere protetto da una cultura millenaria. “Salviamola dalle orde dei barbari – ha detto – Ma soprattutto ridiamo Venezia ai veneziani, ripopolandola“.
La carriera della Westwood inizia negli anni Sessanta, ma è nel 1971 che insieme all’allora compagno Malcolm McLaren apre il primo negozio Let it Rock, al 430 di King’s Road di Londra, che nel corso degli anni cambia molti nomi (Too fast to live too young to die l’anno successivo, Sex in seguito Seditionaries nel 1974 ed infine World’s End). Vivienne presenta la sua prima collezione a Londra nel marzo del 1981 e successivamente continua ad esplorare tutte le epoche, senza ispirarsi solo al mondo giovanile ed alla moda di strada: lei è la prima a riproporre il faux-cul ed il corsetto, che invece sembravano non essere più utilizzati. Particolare attenzione, per l’appunto, alla sua passione per la storia, la pittura, l’impegno politico e sociale. Basti pensare che nel 2005 crea delle t-shirt con lo slogan I am not a terrorist, please don’t arrest me per la difesa dei diritti civili Liberty, testimoniando il suo dissenso nei confronti di Bush e di Blair.
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