Qualche ora fa è arrivato un annuncio che proprio nessuno si aspettava. Dopo tre anni di collaborazione lo stilista belga Raf Simons ha deciso di lasciare la direzione creativa del brand francese Christian Dior. La sua ultima collezione di haute couture ha sfilato lo scorso 2 ottobre a Parigi e nell’aria non c’era proprio l’ipotesi di un ritiro. “Lascio per motivi personali“: queste le uniche parole del designer al sito america WWD per spiegare il perché di questa improvvisa decisione. Chi sarà al timone della maison dopo John Galliano e dopo Simons? Non resta che aspettare notizie dal CEO Sidney Toledano.
Ora tutti guarderanno con nostalgia il docu-film Dior and I, realizzato lo scorso marzo da Frédéric Tcheng e con protagonista proprio Raf. Il lavoro racconta le sue prime otto settimane alla guida di Dior. Ci troviamo catapultati nella primavera del 2012 30 avenue Montaigne della capitale francese. Simons non parla bene la lingua del Paese, non disegna bozzetti e ha poco tempo per realizzare tutta la sua linea. Il mondo del fashion system resta col fiato sospeso fino alla presentazione perché curioso di sapere cosa sarebbe venuto fuori dall‘incontro di un marchio di lunga tradizione ed un artista d’avanguardia.
Questo abbandono arriva dopo un altro importante: il 29 settembre appena passato Ralph Lauren si è dimesso dall’incarico di amministratore delegato dell’azienda omonima, restando “solamente” direttore creativo e presidente. Il testimone è passato così all’ex executive di H&M ed attuale presidente globale di Old Navy Stefan Larsson che prenderà le redini ufficialmente il prossimo novembre. “Sono entusiasta del mio lavoro – ha dichiarato Lauren – e non me ne vado. E’ una società per azioni, e noi abbiamo la responsabilità di avere la giusta leadership e Stefan porta qualcosa di speciale, ha la giusta sensibilità di progettazione e costruzione del business“.
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