Sono giorni davvero movimentati per il mondo della moda. Nel giro di pochi giorni Raf Simons ha lasciato la direzione creativa del brand francese Christian Dior e Alber Elbaz quella di Lanvin dopo ben quattordici anni. “Nel momento in cui lascio la maison Lanvin – ha scritto in un comunicato stampa inviato ai collaboratori più stretti – per decisione del suo azionista di maggioranza (riferendosi a Shaw-Lan Wang, ndr), voglio esprimere i miei ringraziamenti e i miei più calorosi pensieri a tutti coloro che hanno lavorato con me appassionatamente per il rilancio di Lanvin“. Il designer è felice del suo operato, visto che è riuscito a dare alla maison la giusta collocazione tra i grandi marchi del lusso d’Oltralpe ed ora augura solo il meglio, con la speranza che trovi a breve un progetto in grado di assicurare lo slancio giusto. E cosa farà ora?
Sul web è sempre più insistente la voce riguardo un suo arrivo a Dior, visto che è rimasta orfana di Simons improvvisamente. Mentre da tempo si parlava di alcune incomprensioni fra Elbaz e Wang, l’annuncio di Raf è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Nessuno se l’aspettava. “Lascio per motivi personali“: queste le sue uniche parole al sito americano WWD.
Ora tutti guarderanno con occhi diversi il docu-film Dior and I, uscito lo scorso marzo per la regia Frédéric Tcheng e con protagonista proprio Raf. La pellicola racconta le sue prime otto settimane alla guida del brand. Siamo nella primavera del 2012 presso il 30 avenue Montaigne di Parigi. Il designer non parla bene francese, non disegna bozzetti e ha un tempo davvero limitato per portare a termine la sua collezione. Il mondo della moda resta col fiato sospeso fino alla presentazione: cosa può nascere dall‘incontro di un marchio di lunga tradizione ed un artista d’avanguardia? Un successo assicurato. E ora chi continuerà su quella strada? Proprio Alber?
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