Ora Fiorucci parla inglese. L’azienda italiana di abbigliamento, fondata nel capoluogo lombardo il 31 maggio del 1967 (data d’inaugurazione del primo negozio a Milano nella Galleria Passarella, dove oggi figura invece uno store H&M), passa nelle mani di Janie Schaffer che lo acquista dai giapponesi di Itochu. La “regina della lingerie” è già CEO di Victoria’s Secret, fondatrice del brand Knickerbox (questo il motivo del soprannome knickers queen) e a capo della divisione dedicata all’underwear per Marks e Spencer’s. A riportare la notizia di questo passaggio di testimone è il The Sunday Times: pare le trattative risalgano allo scorso giugno, quando Elio Fiorucci era ancora vivo. Cosa accadrà adesso? Sicuramente ci sarà una campagna nel 2016 per rilanciare il marchio, reinterpretando i capi icona, un po’ com’è successo negli anni Novanta con Edwin International.
Lo stilista è venuto a mancare lo scorso 20 luglio a causa di un malore, un mese dopo aver compiuto ottant’anni. Elio verrà ricordato per sempre per la sua rivoluzione pop a partire dalle stampe floreali, passando per le pin up, le pubblicità provocanti, fino ad arrivare alle manette di pelliccia rosa. Negli anni Settanta ha aperto un negozio anche a New York, lasciandosi ispirare da personaggi importanti come Andy Warhol, Bianca Jagger e Grace Jones; nel decennio successivo è arrivata la collabora con Du Pont, le stampe Disney ed i graffiti di Keith Haring.
Dal 1990 in poi c’è stata una vera e propria svolta con la cessione delle redini a Edwin. Un nuovo inizio che l’ha portato a fondare la linea Love Therapy nel 2003. E negli ultimi anni? Fiorucci ha saputo reinventarsi e ricrearsi, lanciando dei modelli vivaci e sbarazzini. Proprio recentemente aveva portato il suo estro nelle collezioni di pantofole De Fonseca (non a caso lui stesso era figlio di un pantofolaio). Quale sarà il futuro della sua azienda?
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