Sono iniziati oggi, sabato 2 gennaio, in Valle d’Aosta, in Basilicata (qui il bilancio dello shopping natalizio è stato insoddisfacente), in Campania ed in Sicilia i tanto attesi saldi invernali 2016. Per queste regioni si tratta di un’apertura anticipata, visto che nel resto dell’Italia partiranno ufficialmente il prossimo 5 gennaio (e andranno avanti per due mesi). Secondo le stime di Confcommercio (come riporta Adnkronos) le famiglie dovrebbero spendere in media 346 euro, con un aumento del 3 per cento rispetto al 2015: fra le preferenze figurano i capi d’abbigliamento (94,1 per cento), le calzature (72,8), gli accessori (30,7), la biancheria intima (26,4), gli articoli sportivi (17,7) ed i prodotti di pelletteria (17,5).
Ma quali saranno le date precise dei saldi per ogni regione? Fino al 15 febbraio il Lazio, fino al 18 la Liguria, fino al 28 febbraio il Piemonte, la Puglia ed il Veneto, fino al 1 marzo le Marche, fino al 2 la Basilicata, fino al 5 l’Abruzzo, la Calabria, l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Molise, la Sardegna, la Toscana e l’Umbria, fino al 15 la Sicilia, fino al 31 marzo la Campania; inoltre fino ad indiscrezione dei negozianti la Valle d’Aosta ed il Trentino Alto Adige. I saldi sono una vera e propria boccata d’ossigeno per le imprese del commercio tessile, di calzature e d’abbigliamento. Alcune aziende, infatti, non sono ancora uscite dalla crisi: lo scorso anno hanno cessato l’attività quasi diecimila negozi ed in particolar modo in Sicilia, nel Lazio ed in Campania.
“I saldi – ha dichiarato Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l’associazione che riunisce i commercianti del settore moda di Confesercenti – rappresentano un’occasione sia per i consumatori che per i commercianti specialmente in un anno come quello che si è appena concluso, caratterizzato da un autunno dal clima molto mite, fatto che ha inciso sulle vendite stagionali. E visto che le condizioni meteorologiche non hanno invogliato all’acquisto di capi invernali, i clienti avranno a disposizione un assortimento di prodotti superiore alla media da acquistare a prezzo fortemente ribassato“.
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