Beatrice Ronconi è stata una delle eliminate della quinta puntata di Masterchef 5 andata in onda giovedì 14 gennaio su Sky Uno (oggi, giovedì 21 gennaio, invece verrà trasmesso il sesto appuntamento). Dopo aver intervistato Sabina Babura abbiamo deciso di fare qualche domanda anche alla bionda concorrente. “Avete visto come eravamo conciati a Masterchef? Per le registrazioni sceglievamo noi cosa indossare, però per esempio non potevamo mettere magliette scollate. Sono un’appassionata di moda, ma ovviamente in cucina bisogna solo pensare a cucinare e non al look“: queste le parole usate da Sabina per parlare del look nel programma. E cosa ci ha detto invece Beatrice?
Com’è andata quest’esperienza a Masterchef?
E’ andata bene perché sono cresciuta a livello umano ed è importante, poi a livello professionale ho imparato come comportarmi in una cucina che è diversa da quella che ho a casa. Masterchef mi ha insegnato ad avere più curiosità, a testare e a sperimentare con i cibi.
Meritavi di uscire?
In realtà no, però cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose e non rinvangare il passato. Preferisco pensare a tutto ciò che di nuovo verrà.
Secondo te cosa hanno in comune moda e cucina?
Sicuramente la ricerca dell’innovazione e la cura negli accostamenti sia per gli abiti, sia per i cibi.
E se dovessi aprire un ristorante che design sceglieresti?
Un posto stile californiano, pieno di piante all’entrata, in cui quando entri ti sembra di essere a Miami (ride, ndr)!
Nella vita di tutti i giorni cosa ti piace indossare?
Abitini e gonne, poi non potrei mai uscire di casa senza collane o orecchini. Sono molto attenta agli accessori. Al contrario odio assolutamente i jeans! Non ho nemmeno un paio a casa.
Invece in cucina cosa indossi?
Vestiti neri, così quando mi sporco non si vede niente (ride, ndr)! Voglio essere sempre pulita, ma voglio specificare che non ho un rapporto maniacale con il mio look.
A Masterchef chi aveva il look migliore e chi quello peggiore?
Il migliore io (ride, ndr)… Il peggiore invece Laura (Duchini, ndr) perché proprio non mi rispecchiava.
E per il futuro lavorativo cosa speri?
Questo è un lavoro che ha bisogno di tempo, dedizione e tanta voglia di fare. Non puoi svegliarti la mattina e decidere di aprire un ristorante, perciò continuerò a lavorare per cercare di creare qualcosa di mio, che sia in cucina o magari come proprietaria di un’azienda che produce marmellate o mostarde… Chissà!
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