E’ bufera su Amazon per un annuncio shock apparso nelle ultime ore: un utente ha messo in vendita per Carnevale un costume da “piccolo profugo” al costo di 24 euro con tanto di vestiti di due taglie più grandi ed una valigia di cartone. Subito si è scatenata una vera e propria rivolta sul web, tanto che il sito di e-commerce ha dovuto cancellare l’annuncio e chiedere scusa per “l’articolo di pessimo gusto”. Le giustificazioni però sembrano non essere bastate (nonostante siano stati venditori terzi ad inserire questo prodotto come market place). “Forse l’azienda – ha commentato Oliviero Forti, responsabile nazionale Caritas emigrazioni – potrebbe investire gli stessi soldi per comprare un giubbino per un bambino che magari si trova in questo momento in mezzo al mare. Un messaggio commerciale in un momento storico così delicato è davvero vergognoso e da stigmatizzare“. Le critiche continueranno ad arrivare?
Qualche settimana fa, invece, a dare vita ad un putiferio sui social network è stato un poncho a strisce nere messo in vendita da H&M sul sito ufficiale al costo di 14,99 euro che ricorda nella forma e nel colore un tallit, ossia lo scialle di preghiera ebraico con le frange (attualmente ritirato in alcuni Paesi, fra i quali il mercato israeliano). “Siamo davvero dispiaciuti – ha dichiarato un portavoce del marchio – se con il nostro capo abbiamo offeso delle persone. Da noi chiunque è il benvenuto, e non abbiamo mai preso una posizione politica o religiosa. Non era nostra intenzione offendere nessuno. Le righe sono una delle tendenze di stagione ed è a questo che ci siamo ispirati“. Alcuni si sono sentiti offesi dalla scelta del brand di produrre un capo d’abbigliamento somigliante in una maniera così impressionante ad un oggetto religioso. Non c’è due senza tre?
Foto by Twitter