Shopping on-line: ecco le truffe che avvengono su Facebook

Su Facebook, tra la foto di un amico e le ultime novità del proprio artista preferito, trovano spazio contenuti sponsorizzati e inserzioni pubblicitarie. Spesso lo scopo è vendere capi d’abbigliamento: il prezzo è basso, ma cosa arriva davvero a casa?

Sarà capitato a tutti, curiosando sulla sezione notizie di Facebook (la time-line, per capirci), di imbattersi in qualche contenuto sponsorizzato. Che siano annunci a pagamento a scopo di lucro si capisce subito, eppure l’attenzione di molte donne viene inesorabilmente rapita da quegli abiti così graziosi e così economici: 10-15 euro sono sufficienti per portarsi a casa un capo che in apparenza sembra sfizioso e alla moda. Ma, appunto, si tratta solamente di apparenza.

Una volta concluso l’affare ci si vedrà recapitare tutt’altro: prodotti maleodoranti, rigorosamente Made in China, realizzati in tessuto scadente e con taglie spesso sbagliate. Insomma, soldi buttati. Come fanno questi commercianti fraudolenti a vendere una cosa per un’altra? Semplicemente rubando foto ad altri utenti e spacciandole per quelle dei propri abiti. Questo scenario è sufficiente per definire la pratica con l’unico nome possibile: truffa.

Shopping on-line: ecco le truffe che avvengono su Facebook

Tra i siti incriminati si possono annoverare DressLily, Rosewholesale, SammyDress, RoseWe, Choies, Zaful e molti altri che si occupano anche di elettronica e giocattoli per bambini (volumebest.com e gearbest.com, per esempio). Una società cinese li possiede quasi tutti e il suo giro d’affari è decisamente cospicuo: la ShenZhen Global Egrow E-commerceCo fattura cifre astronomiche e nel 2014 ha superato i 176 milioni di euro. Tra i clienti, molti sono italiani.

BuzzFeed News ha indagato in proposito e ha cercato di avvisare i potenziali clienti attraverso le pagine Facebook di questi siti: ognuno di essi ha diversi milioni di “Mi piace” nonostante molti commenti siano negativi. Esistono persino pagine create con l’intento di smascherare queste frodi (una delle più attive è Rosewholesale Scam e le segnalazioni sono all’ordine del giorno) ma nessuno sembra ascoltarle più di tanto.

Shopping on-line: ecco le truffe che avvengono su Facebook

Nel frattempo, Facebook cosa fa? Nulla, ovviamente. Le sue regole sono rigide per quanto riguarda il linguaggio utilizzato negli annunci ma non tutela in alcun modo dall’appropriazione e dall’utilizzo improprio di foto appartenenti ad altri (a meno che non sia il legittimo proprietario a segnalarlo, come trovare il classico ago nel pagliaio). Inoltre, Facebook ha tutto l’interesse nel tenere in piedi questi business e lui per primo ricerca insistentemente inserzionisti cinesi che desiderano vendere all’estero: Facebook è vietato in Cina e quegli annunci da un lato permettono alle aziende di ampliare a dismisura il proprio business, dall’altra rimpinguano le casse del celebre social network. Per l’utente è davvero difficile non cadere nella trappola: i soldi che si perdono saranno anche pochi, ma perché farsi truffare in questo modo?

Shopping on-line: ecco le truffe che avvengono su Facebook

Photo credits Facebook