Il sindaco di Londra ha vietato sulla rete di trasporti pubblici l’affissione di pubblicità con corpi perfetti che possono minare l’autostima delle persone comuni. La decisione ha fatto molto discutere ed ha accesso un vero e proprio dibattito internazionale.
Ha fatto molto discutere la decisione del sindaco di Londra di vietare i cartelloni pubblicitari che rappresentano modelli estetici irraggiungibili. Corpi scolpiti, pance ultrapiatte, silhouette perfette. In quanto padre di due ragazze adolescenti sono estremamente preoccupato di questo tipo di pubblicità che sminuisce le persone, in particolare le donne, facendole vergognare del proprio corpo. È tempo che questo abbia fine – queste le parole di Sadiq Khan, neosindaco di Londra, che ha eliminato dalla rete Tranport for London siano affissi manifesti che possano minino l’autostima di chi non possiede un fisico invidiabile come i modelli delle pubblicità.
Il divieto, nelle intenzioni del sindaco, sarebbe rivolto soprattutto alla tutela degli adolescenti che, in un’epoca di ostentazione di bellezza ineccepibile e di grandi ritocchi Photoshop proposti dalle immagini patinate della pubblicità, non riescono ad accettare le proprie imperfezioni. Vedere modelli palestrati e donne superslim può generare un grande senso di frustrazione in chi è lontano da tale ideale di perfezione estetica ed avere conseguenze psicologiche negative.
Nessuno dovrebbe sentirsi sotto pressione mentre viaggia in metro o sul bus – ha detto Khan – per colpa di rappresentazioni e aspettative irrealistiche di quello che il corpo femminile dovrebbe essere, per questo voglio mandare un messaggio molto chiaro all’industria pubblicitaria.
Graeme Craig, il direttore commerciale della TfL ha commentato: La pubblicità sulla nostra rete non è come quella in TV o proposta via Internet o attraverso la carta stampata. I nostri clienti non possono semplicemente cambiare canale o girare pagina e, se una pubblicità li offende o crea turbamento in loro, abbiamo il dovere di intervenire.
Il divieto imposto dal sindaco sembra giungere in risposta alle proteste suscitate lo scorso anno dalla campagna pubblicitaria della Protein World con lo slogan Are you beach body ready?, con una splendida bionda in bikini. La decisione di Khan però, se da una parte sembra ammissibile, alla luce delle motivazioni da lui esposte, dall’altra ha suscitato non poche critiche e reazioni nella comunità internazionale, perché, se è vero che è giusto che sia dato “diritto di cittadinanza” agli standard di bellezza comune, tuttavia è pur vero che il divieto imposto dal sindaco suona piuttosto come una censura che rischia di scadere nell’eccesso opposto. Bandire del tutto il “bello” sembra un sistema troppo drastico, che fa discutere e anche in Italia non sono mancati i commenti.
Il fotografo Oliviero Toscani ha affermato Questa è censura, razzismo punto e basta. È negare la realtà: esistono le persone bellissime, la perfezione estetica è un concetto che cambia nei secoli. Nasconderle, vietare la loro immagine è negare una parte del mondo, servirà solo a renderli più desiderabili. Le censure sono tutte sbagliate, è una sconfitta. Allora che facciamo: cancelliamo la cappella Sistina perché gli uomini di Michelangelo sono troppo belli rispetto a noi?
Lorella Zanardo, attivista dei diritti delle donne, ha dichiarato: È una buona notizia per gli adolescenti che hanno il culto del fisico, per quelli che vanno in palestra a pomparsi fino allo stremo ma soprattutto per quelli, e sono sempre di più, che si nascondono sotto i vestiti perché si sentono inadeguati. Si chiudono in una gabbia di dolore perché si sentono imperfetti.
Photo Credits: Twitter
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