“Saldi mai visti”: lo slogan shock con Bocelli scatena le polemiche

Un negozio di abbigliamento di Bassano del Grappa ha suscitato una bufera mediatica lanciando la campagna promozionale con l’immagine di Bocelli e lo slogan “Saldi mai visti”.

È tempo di saldi, si sa, ed è già iniziata la corsa verso l’acquisto più conveniente. Nelle maggiori città italiane hanno preso il via le promozioni per comprare a prezzi d’occasione sia nei negozi che online ed è il momento giusto per chi cerca l’occasione di arricchire il proprio guardaroba con qualche vestito di marca a metà prezzo o accessori sottocosto. Per i negozianti è il momento di maggiore affluenza e c’è chi ricorre a qualsiasi mezzo per poter attirare i clienti. È questo il caso di TCB, un negozio di abbigliamento in Via Vittorelli, a Bassano del Grappa, che ha esposto un cartello promozionale che occupa tutta la vetrina, in cui campeggia l’immagine di Andrea Bocelli con la scritta Saldi mai visti.

"Saldi mai visti": lo slogan shock con Bocelli scatena le polemiche

Oltre ad essere una scelta “di pessimo gusto” e “di bassissima ironia” – come commentato da alcuni sui social – il cartellone pubblicitario è stato considerato un vero affronto alla comunità non vedente e una grave mancanza di rispetto nei confronti del noto tenore. Sulla faccenda è intervenuto anche il Sindaco di Bassano, Riccardo Poletto: È del tutto fuori luogo, da persona prima che da sindaco, non lo accetto.  Quel banner lo segnalerò alla Polizia locale, se non è già intervenuta. Ma credo che qualche agente si sarà già munito di codice per capire come muoversi.

Ma il titolare del negozio, Alessandro Di Villari, sembra non voler recedere dalla sua posizione ed ha affermato: Non ho intenzione di toglierlo. Alle critiche sono abituato. Abbiamo giocato sul doppio senso, nessuna volontà di offendere Bocelli, che è dotato del senso dell’ironia. In effetti il negoziante non è nuovo a questo genere di provocazioni; infatti già nel 2012, quando aprì l’attività, utilizzò lo slogan Wear for motherf…, riproponendolo in versione natalizia abbinata all’immagine di Mario Monti all’epoca presidente del Consiglio dei Ministri, cosa per la quale fu denunciato e subì un processo per vilipendio. Ma, come si dice… “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Di certo, se l’intento era attirare l’attenzione sul suo negozio, ci è riuscito perfettamente.   

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