Si è aperta il 21 settembre l’edizione 2016 di Milano Moda Donna. Ecco un primo resoconto delle sfilate e delle novità ready to wear di stilisti affermati ed emergenti.
Si sono accesi i riflettori su Milano Moda Donna 2016 e, dopo l’apertura con la Vogue Fashion Night Out, l’attenzione si è concentrata sulle prime sfilate (LEGGI ANCHE MILANO FASHION WEEK 2016: IL CALENDARIO DELLE SFILATE). A esordire sulle passerelle italiane è stato Grinko, brand italiano con scia internazionale. Un mash-up colorato e contemporaneo tra i rivoluzionari anni ’60 e i pop e newyorchesi anni ’80 con una serie di capi sporty, country abbinati al denim streetwear e ad abiti sensuali e femminili in jacquard.
A catturare l’attenzione è stata soprattutto Alberta Ferretti, che ha confezionato uno spettacolo mozzafiato grazie anche alla presenza di Bella Hadid, mentre la sorella Gigi intratteneva MaxMara in corso vittorio Emanuele (LEGGI ANCHE GIGI HADID RISPLENDE E QUASI CADE CON CLASSE ALLA MILANO FASHION WEEK). Alberta Ferretti ha schierato le sarte in ouverture: 50, allineate, con camici bianchi e forte impatto emozionale. La sfilata ha mostrato una linea coerente con il fashion style della maison ma impreziosita da qualche dettaglio più audace con pizzi, bustini e lacci romantici ma sensuali.
Non è mancato l’entusiasmo neanche per Francesco Scognamiglio che sceglie la donna metropolitana “femminile à la Garçonne” in un impasto di tessuti preziosi, femminilità elegante e sofisticata camiceria.
Etno-chic e indimenticabile, anni ’70 e “hippieggiante” è Roberto Cavalli, che osa con i colori e i fiori gypsy ma preziosi. Si è distinto anche N°21 con una sfilata nel segno dei pon-pon, abbinati in modo creativo a pizzi, frange e piume sui toni del nero e dei cipriati.
Non dimentichiamo Philipp Plein che ha puntato su uno show sgargiante tra zucchero pink, casette della Barbie e giardinieri, biciclette, giostre di modelle e la guest Fergie; ha sfilato anche Paris Hilton e la collezione ha mostrato gli echi rockettari del visionario stilista.
Infine Gucci, che punta sull’inusuale: l’ananas, che arriva a dare la forma alle maniche; i colori shock e innovativamente abbinati; i tagli bohème, elettrici e barocchi.
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