Suggestioni di un tempo “antico” trasportate prepotentemete nel futuro: Alberto Zambelli, anima di Tychemos, ha proposto durante la settimana della moda milanese una sfilata-presentazione dove ogni modello andava ammirato come se fosse un quadro, un’opera d’arte. In un’atmosfera di incanto più simile a quella che si respira in una galleria che in un atelier. Perchè il confine tra moda e arte, sempre più spesso, è più sottile di un filo di canapa.
Il designer Alberto Zambelli ancora una volta, per la collezine primavera estate 2017, ha incarnato la vocazione “made in Italy”, dell’azienda bresciana Tychemos: in ogni suo capo si legge l’amore per il singolo dettaglio, per la sartorialità tipica italiana che è frutto della nostra tradizione, per i tessuti, le stampe e i volumi.
Non ci si limita ad indossare un abito Tychemos perchè sarebbe riduttivo. Si guarda, si ammira, si tocca il tessuto per gustare l’intreccio dell’ordito, si sfiorano con la punta delle dita i dettagli preziosi come i bottoni di perle. Poi si mostra agli altri perchè ne godano alla vista.
Così su abiti, completi e bluse spicca il sorriso enigmatico del “Ritratto di donna” di Pietro Rotari, custodito dalla fondazione Sorlini, che poi è il “leitmotiv” dell’intera collezione. Il capolavoro è stati riproposto in macro stampe e “all over” in cui la scomposizione del viso, intrecciandosi con fili di perle, crea dinamici movimenti.
Zambelli ha dato ampio spazio anche ai dettagli più preziosi, come l’occhio del ritratto che diventa icona di quasi tutti i capi personalizzando pattern e accessori. Fluidi e leggeri gli abiti che lascano scoperte le spalle, tuniche sovrapposte a pantaloni gaucho, maxi bomber in nappa super light o in rete.
Merita un cenno anche la maglieria in canapa di lino, dai volumi morbidi e dai ricami in perle e cornely, che si alterna a quella più strutturata in viscosa elitè dalle lavorazioni in costa piatta foderata da twill stampati. Vera chicca il micropizzo plissettato e spalmaato per top allungati che accarezzano il corpo verticalizzando la figura. Sotto, longuette e pantaloni ampissimi per un total white di contemporanea femminilità.
La moda “concettuale”, l’arte “da indossare” è lussuosa ma confortevole, piacevole da guardare e da portare da mattina a sera.
Photo credits: ufficio stampa Studio Tullio Marcati, press Maximilianlinz.com
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