Categories: Chicche di Stile

Chicche di stile: il baby-doll

Questa settimana la rubrica Chicche di stile si occupa di un indumento sensuale quanto classico: il baby-doll. Ecco la sua storia e le sue caratteristiche.

Quando pensiamo al baby-doll ci viene in mente un outfit sleepwear molto sexy, molto femminile e che sia in grado di rievocare un immaginario di seduzione elegante e di classe fascinosa. Ultimamente il trend sleepwear si è diffuso anche ai contesti di vita quotidiana: ricordate la foto di Selena Gomez che in primavera, durante un party, mangiava un churros con indosso solo una sottoveste di Victoria’s Secret? O le celebrity che girano con sensuali capi da notte?

In ogni caso, il baby-doll nasce da un film: “Baby Doll – La bambola viva” (1956) di Elia Kazan; il gioco di parole strizza l’occhio al diminutivo di Dorothy (Dolly), il personaggio che lo indossava nella pellicola. La storia parlava appunto di una giovane ragazza che veniva data in sposa dal padre a un produttore di cotone del Mississippi. Ma l’uomo aveva dovuto promettere di non avere rapporti con lei fino al suo ventesimo compleanno. E di lasciarla dormire da sola nella nursery. Il film, che comprensibilmente suscitò molte polemiche, sdoganò l’uso del baby-doll come arma di seduzione. La donna che vuol sedurre un uomo spesso si comporta da Lolita o da bambolina (appunto, baby doll) e indossa indumenti sexy. Secondo un’altra scuola di pensiero, l’etimologia del termine proviene dal vestito delle bambole, che ricorda la sottoveste per taglio, forma e dimensioni.

Il baby-doll può essere fatto con diversi materiali: seta, materiali sintetici o trasparenti e può essere ornato con frange, perline o ricami particolari. Dopo il film, il capo iniziò ad apparire addosso ad alcune dive: Marilyn Monroe, Doris Day, Gina Lollobrigida.

E dopo tanti anni di uso riservato alla camera da letto, da un po’ di tempo il baby-doll si è riversato nei contesti di vita sociale. “Le donne hanno una vera passione per la biancheria raffinata… soprattutto per sottovesti e baby-doll” spiega a Repubblica Giovanni Bedin, stilista del marchio Worth. Come scegliere il baby-doll? La forma è una ma i colori sono diversi: i più comuni bianco e nero si alternano con altre tinte pastello o, per le più audaci, sui toni del rosso.

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“Ho dei gusti semplicissimi. Mi accontento sempre del meglio”, diceva Oscar Wilde. E anche noi siamo così. Per questo ogni giorno parliamo del meglio della moda e dei suoi protagonisti, famosi o destinati a diventarlo, ma sempre pieni di talento.

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