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Non c’è matrimonio senza “ritocco”: viva la “wedding surgery”!

Il matrimonio perfetto? Quello che prevede anche il “ritocchino” nuziale. Perché gli sposi, nel giorno più bello, devono essere impeccabili. Non è forse vero che le foto del matrimonio si mostreranno ai parenti per tutta la vita? Così mentre gli stilisti creano le mise “ad hoc” per il giorno più bello e i “look maker” studiano trucco e acconciature in grado di reggere per l’intera giornata, medici e chirurghi estetici intervengono sull’aspetto dei futuri sposi per renderli giovani e belli come non mai.  Non basta più il photoshop del fotografo a cui già si chiede di ritoccare gli scatti della giornata. Oggi gli sposi devono decidere le bomboniere, il menù, gli allestimenti, il bouquet, il botulino, il filler, le “punturine di vitamine”, le infiltrazioni di ialuronico nelle dita delle mani e, se serve, il tagliandino al volto e al collo. 

La “moda” della “wedding surgery”, detta anche “bridal surgery”, arriva  ovviamente dagli Stati Uniti, dove ormai rientra nel normale percorso di incontri prematrimoniali. Se prima il “refreshing” era pratica esclusiva delle spose, oggi fa parte anche del carnet dello sposo. Perché oltreoceano l’aspetto fisico conta moltissimo: l’America non è forse la patria di attori, modelle, personaggi di Hollywood rimasti nella storia per la loro bellezza e fascino?
Oggi, anche in Italia, trattamenti estetici e chirurgici vengono previsti dalla lista di nozze. Se un tempo indicare un’agenzia viaggi per un “viaggio di nozze”, come regalo da dividere tra tutti gli invitati, era molto cool, oggi è ancora più “glam” indicare il numero di conto corrente di uno studio di medicina estetica per raccogliere il “quantum” necessario all’agognato “restyling”. In fondo, al tempo di Ikea ed Euronics, che te ne fai di servizi di piatti, elettrodomestici per la casa, vassoi, cornici, quadri e via dicendo? Oggi ci si sposa tardi, la casa, e il suo contenuto, ci sono già.
Meglio investire sul proprio volto, tamponando la “vecchiaia” appena si presenta. Perché, in questo caso come in tanti altri aspetti della salute, prevenire è meglio che curare. O perlomeno è molto più facile. Volete mettere quanto sia più semplice “bloccare” con qualche punturina di botulino una ruga prima che solchi completamente la pelle piuttosto che doverla “eliminare” ricorrendo al lifting?
“Tra gli interventi più gettonati dalle spose”, ha spiegato a Velvet Style il chirurgo Francesco Marchetti , “peeling, laser, aumento del volume delle labbra, botox per distendere le rughe della fronte.   Qualche sposa o sposo talvolta ci ha chiesto la rinoplastica se c’era tempo sufficiente tra l’intervento e la data delle nozze. I più “audaci” ci chiedono interventi più complessi come mastoplastica additiva, liposcultura, l’addominoplastica, così che l’abito scelto per il gran giorno possa calzare a perfezione. Anche gli uomini si orientano verso la medicina e chirurgia estetica sottoponendosi ad autotrapianto dei capelli, liposuzione delle maniglie dell’amore e al botox”.
I genitori degli sposi e i testimoni sono sempre più spesso contagiati dalla “voglia di ritocco”, se non altro per non sfigurare. L’importante è scegliere il giusto professionista, che sappia interpretare i lineamenti di chi ha in cura senza rendere uno il clone dell’altro.
“Occorre affidarsi a mani esperte”  raccomanda il chirurgo plastico Massimo Tempesta “E’ d’obbligo prendere in considerazione i tempi e gli effetti di ogni trattamento, oltre al fatto che il periodo prematrimoniale è un momento carico di stress per gli sposi. Per questo si suggeriscono interventi di medicina e chirurgia estetica  non invasivi, in regime di day surgery. Per interventi chirurgici più complessi si consiglia di sottoporsi in largo anticipo. Insomma, in prossimità delle nozze meglio gli “interventini” che gli americani chiamano ritocchi del lunch time, i ritocchi da pausa pranzo. I futuri sposi devono osservare, seppur spesso schiacciati da un periodo assai faticoso, tutte le indicazioni dello specialista riguardo al pre e al post-operatorio. ”.
Ricordarsi che l’intervento chirurgico è solo la prima parte di un percorso che porta al ringiovanimento e al miglioramento estetico. La seconda è la “convalescenza”, quel periodo in cui si devono seguire a casa scrupolosamente tutte le direttive che il chirurgo ha consigliato. Per arrivare al fatidico “si” in forma come non mai nella vita.
Photo credits: Ufficio Stampa Emilio Sturla-Furnò, A “Bride on a Budget”, New York Daily News, Arabianbusiness.com
Stefania Fiorucci

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