Maria De Filippi e il rifiuto dei cambi d’abito, ecco tutti i retroscena

Maria De Filippi ha rifiutato di indossare 20 diversi abiti diversi nel corso di Sanremo 2017. Ecco i motivi del “no” della conduttrice di Amici e Uomini e Donne.

Avrebbe dovuto cambiarsi d’abito 20 volte. E non parliamo di abiti qualunque, ma di creazioni Givenchy firmate da Riccardo Tisci (LEGGI ANCHE MARIA DE FILIPPI A SANREMO 2017: CONFERENZA STAMPA, REGINA IN TOTAL BLACK). Ma quella che in molti sui social chiamano Queen Mary ha detto di no: 20 vestiti? Troppi. La conduttrice ne ha concordati solo cinque. Repubblica ha svelato questa risposta della De Filippi, con una precisazione: “Ne ha concordati cinque. Perché deve registrare tutti i programmi di Canale 5 prima di partire per Sanremo e perché odia fare la star in posa”. Ci sta perfettamente, conoscendo il personaggio.

Maria De Filippi, come ha ipotizzato ironicamente lei stessa, non scenderà le scale come tutte le presenze femminili della kermesse perché le scale le fanno paura. “Magari condurrò dallo scalino” ha chiosato. Nessuna tensione, quindi, ma solo una scelta dettata da motivi pratici e per i molteplici impegni della presentatrice. Intanto, dopo quest’ultima mossa sui cambi d’abito, sui social i fan non fanno che osannarla, anche perché la De Filippi non percepirà nessun compenso per la sua presenza al Festival: “ONORE A MARIA DE FILIPPI, SIGNORA DELLA TV ITALIANA! MARIA RIFIUTA CAMBI DI VESTITI PER OGNI SERATA” scrive qualcuno su Twitter, usando addirittura lo stampatello per urlare il proprio pensiero; “Maria QUEEN OF AUSTERITY!” scherza qualcun altro; “Ha detto ne farà solo 5. IO LA AMO” cinguetta un terzo.

Ovunque fioccano corone e cuori in onore a Queen Mary: come Re Mida, Maria De Filippi trasforma in oro tutto ciò che tocca (inclusa sè stessa e la propria carriera stellare). A questo punto, dissipato ogni dubbio, non resta che attendere il Festival di Sanremo per vedere quali saranno questi cinque capi faticosamente prescelti per vestire la presenza femminile fuori dagli schemi, che rompe la consuetudine delle “modelle statuine” e dei chiacchieratissimi look delle vallette.

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