Abbiamo intervistato Imma, la padrona di casa di È Divino. Ecco tutte le particolarità, le specialità e le caratteristiche di questo insolito e innovativo locale.
Il ristorante È Divino sorge nell’antico splendore di Capri, e non a caso rispecchia la struttura architettonica di una casa: poco più di 10 anni fa era, infatti, proprio un’abitazione privata. Abbiamo fatto una chiacchierata con Imma, una gentilissima padrona di casa che ci ha raccontato la filosofia della cucina tradizionale campana nonché la passione di chi ama accogliere i clienti al meglio, facendo provare loro un’esperienza suggestiva e delicata: vi immaginate una sera d’estate nel giardino di casa (e che casa!) al profumo dei limoni e dei dolci fatti in casa? Ecco, È Divino vi fa provare un’esperienza di questo tipo. E, se volete, potete addirittura cenare a letto.
Il ristorante ha uno stile molto particolare. È praticamente una casa, un’antica dimora con cortile, giardino, archi. Ma il vostro intento è più far sentire i clienti “a casa” con un’atmosfera familiare o più fare loro assaporare qualcosa di diverso dai soliti locali?
La prima. Il ristorante fino a 10 anni fa era una casa. Negli ultimi finesettimana di luglio e agosto, io riesco a far sentire a casa i clienti, come in una sera d’estate in giardino.
Lo stile è molto particolare, bohemien, mitteleuropeo. Quali sono le influenze che vi hanno portato a crearlo in questo modo ricco e culturalmente stimolante? Quali sono le città o le zone del mondo che avete voluto, anche in piccola parte, ricreare nel vostro locale?
Lo stile è anni ’50. Io frequento questo posto da quando era una casa, perché sono molto amica del proprietario. Era la casa del proprietario, che quando l’ha trasformata in ristorante ha aggiunto qualche tavolo in più. Ma ha lasciato persino il letto, che era proprio il suo letto.
Maioliche, piante di limoni, antiquariato, camino e cristalli d’epoca: quali sono i tratti principali di Capri che si riscontrano nel vostro ristorante? Quali invece vi distinguono da un qualunque altro ristorante dell’isola?
Il ristorante rispecchia la sensibilità del proprietario. Lui ama il Sud, ha vissuto in provincia di Napoli fino a 16 anni e poi si è trasferito a Milano. Ma 20 anni fa gli è venuta la nostalgia del Sud e ha deciso di affittare un posto per aprire un ristorante. Lui abitava proprio lì vicino, in questa casa settecentesca. A un certo punto ha deciso di chiudere il ristorante che affittava e ha deciso di aprire la sua casa agli ospiti e a tutti i clienti. In altre parole, ha fatto diventare la propria casa un ristorante. È stato arredato con il suo gusto, originariamente per viverci. Poi l’ha lasciato così com’era.
Essendo il ristorante in tutto e per tutto una casa, è possibile cenare anche in camera da letto. Come si svolge questa particolare esperienza?
Si può cenare seduti sul letto, con un tavolino accanto, tra il letto e il tavolo. Al pubblico questa esperienza piace moltissimo e spesso i clienti chiedono di sdraiarsi sul letto. Io rispondo che è fatto anche per questo, che possono fare quello che vogliono.
Ricorda un po’ l’architettura dell’antica domus romana, dove i nobili cenavano distesi.
Esattamente.
Il vostro ristorante è ormai un luogo di ritrovo oltre che un posto dove mangiare.
È un posto molto frequentato da locali: è stato aperto il 20 novembre di 9 anni fa e voleva essere proprio per i locali, ma ben vengano i turisti. Partiamo dall’idea che Capri vive sul turismo, sono preziosissimi per noi i turisti.
Qual è il cliente ideale del vostro ristorante? Come lo immaginate?
Innanzitutto deve essere una persona semplice; quando entra da noi deve pensare di essere in casa, senza le aspettative di un ristorante cinque stelle. E deve voler entrare in contatto con una cucina genuina e mediterranea, i piatti semplici della tradizione napoletana e caprese.
Tra le opinioni delle persone che sono state a È Divino, molti parlano con entusiasmo delle torte rustiche e dei dolci fatti in casa. Qualcun altro invece dello zuccotto di pesce spada e melanzane. Qual è la specialità del vostro menù che qualcuno che non è mai stato a Capri deve assolutamente provare?
La torta del monacone, che è una torta rustica. Prende il nome da uno scoglio che si trova nei pressi dei Faraglioni. È composta da una pasta brisé ripiena di melanzana, peperoni, mozzarella, e pomodoro caprese. E polpettine di manzo. Poi bisogna assaggiare la genovese, che non è un piatto genovese ma appartiene alla tradizione napoletana: il perché si chiami così è spiegato da varie correnti di pensiero. Sicuramente però la genovese è nata nella zona del porto di Napoli: è un ragù di carne e cipolle, che deve essere cotto almeno 5 o 6 ore per condire una pasta.
Perché un cliente dovrebbe venire a trovarvi? Perché deve assolutamente provare la vostra cucina?
Bisogna venirci a trovare per incontrare l’amore e il piacere di questo posto. Io amo questo posto, è un piacere che mi viene da dentro. Tutte le cose che faccio, dall’accoglienza a un dolce, lo faccio con passione.
Non ci resta che consigliarvi di andare a trovare Imma e le prelibatezze di È Divino.
Photo Credits Capri.it