A Parigi ha sfilato l’attesa e fiabesca collezione Chanel Haute Couture. Tra Lily-Rose Depp e gigantesche creazioni piene di volant, abbiamo visto il trionfo dell’estetica e dell’edononismo.
Nell’aria, sui controsoffitti e appena fuori dalle finestre c’è un disperato bisogno di Chanel, perché sarà Karl Lagerfeld a salvare il mondo. Questo è l’incanto sensazionale che proviamo guardando le immagini della splendida sfilata Chanel Haute Couture, sotto l’usuale cupola del Grand Palais di Parigi trasformato dall’estro di Karl Lagerfeld nell’atelier di Mademoiselle Coco. Tra specchi (specchi ovunque), fiori delicati dai lunghi e robusti steli e milioni di eterei volant, c’era proprio ogni forma di lusso femminile possibile, bello in modo assurdo e icastico come una poesia di Jacques Prévert.
Dopo l’ouverture che ha alternato completi in tweed classico ad abiti pomposi coperti da piume e balze, la gran chiusura è stata – as usual – la sposa di Chanel dal mood celestiale. È toccato a Lily-Rose Depp, figlia d’arte classe 1999, che è apparsa al braccio di Lagerfeld con una creazione pastellosa, rosa confetto, formata interamente da ruches, con enormi maniche a sbuffo, corpetto aderente e fiocco a chiudere la cinturina in vita. Viene in mente La Bella Addormentata nel Bosco, anche se Lily-Rose è pronta e sveglia come dopo dieci caffè al ginseng, e cammina sugli specchi come una perfetta e iconica it-girl anni ’10, applaudita dai genitori nelle prime file. E il resto della collezione?
È stato un unico brillare e scintillare, tra sequin dress e tubini scintillanti silver guarniti con importanti piume salmone all’estremità della gonna o sulla circonferenza del decolleté. Pochi e zuccherosi colori hanno accompagnato l’Haute Couture: il rosa pastello, il silver psichedelico, il verde menta e il bianco panna, come se queste creazioni fossero raffinati dessert in una coppetta di cristallo boemia.
Non sono mancate modelle nel backstage celate da carta stagnola e neanche una Kendall Jenner, fresca di shopping in quasi-topless in giro per la Ville Lumière, qui brillante e “coperta di glassa”. Lo scintillio continuo, i vestiti tagliati in vita e le piume hanno ricordato l’era degli anni ’30: Lily-Rose Depp, alta nemmeno 1.60 mt, in passerella ha ricordato che c’è qualcosa che va oltre le regole, i canoni e persino la moda: e questo qualcosa si chiama Chanel.
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