Giorgio Armani rinuncia alle pellicce: “Inutile ricorso a pratiche crudeli”

Svolta epocale per lo storico fashion brand. Armani ha deciso di dire addio alle pellicce e ai maltrattamenti degli animali. Ecco tutti i dettagli su questa novità.

La svolta arriva proprio da Armani, luxury brand celebre in tutto il mondo. Lo stilista lombardo ha aderito al protocollo di Fur Free Alliance, una coalizione internazionale di oltre 40 associazioni a tutela degli animali. A commentare la decisione lo storico brand è stato Armani stesso: la sua dichiarazione è stata riportata da Il Fatto Quotidiano:“Sono felice di annunciare il concreto impegno del Gruppo Armani alla totale abolizione dell’uso di pellicce animali nelle proprie collezioni. Il progresso tecnologico di questi ultimi anni ci ha consentito di raggiungere valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Proseguendo il processo intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi un passo importante che testimonia la particolare attenzione alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale“.

Quindi, dalla prossima collezione, i capi di Armani saranno assolutamente senza pellicce ma rispetteranno le norme e gli standard cruelty-free. Gli animalisti esultano e ringraziano il brand di lusso, che entra nella schiera di quelli che hanno detto no alle pellicce, tra cui Hugo Boss, Stella McCartney, Tommy Hilfiger e Calvin Klein, oltre ai marchi del fast-fashion come Zara, H&M, Bershka, American Apparel e Asos. La decisione di certo porterà riscontri positivi: Armani ritiene che nel 2017 la moda abbia tutti gli strumenti per realizzare tessuti belli e pregiati senza scomodare le pellicce degli animali.

Contro queste crudeltà, gli animalisti si battono da tempo (e con loro tante celebrity, tra cui citiamo ad esempio Brigitte Bardot) e Armani aderisce alla possibilità dell’alternativa, quella dei capispalla sintetici ma non meno allettanti. Che ne pensate di questo nuovo corso del brand Armani? Ne guadagnerà anche in brand image oltre che in tutela delle specie animali?

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