Un gioiello è per sempre. Abbiamo parlato di questo affascinante e luccicante mondo con Alfonso Fontanella di Gioielli Afragola: ecco cosa ci ha raccontato.
“Un uomo si giudica dagli orecchini che ti regala” diceva Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”. E, chiacchierando con Alfonso Fontanella, abbiamo capito che un gioiello non è solo un accessorio, ma anche una preziosa e irrinuncibile espressione di personalità. Come si riconosce la qualità in un gioiello? In che modo un gioiello può rispecchiare una persona? E di quale monile una donna non può fare a meno? Abbiamo parlato di questo e di altro con Alfonso, creativo e introspettivo titolare di Gioielli Afragola.
Come descriverebbe i suoi gioielli?
I nostri gioielli tendono all’essenziale, all’armonia delle forme, al gioco di luci per esaltare la bellezza e la raffinatezza di chi li indossa. È difficile dare una definizione per i nostri gioielli perché cerchiamo di soddisfare tutte le esigenze e le richieste della nostra clientela, tenendo presente le tendenze che la moda ci suggerisce. Nonostante uno slancio innovativo restiamo sempre ancorati alla tradizione e al gioiello classico che resta intramontabile ed è il nostro punto di forza da oltre quaranta anni.
Come si riconosce la qualità nelle creazioni orafe?
Ormai la definizione di “gioiello” sta subendo una radicale trasformazione. Con tale termine oggi si indicano anche monili fabbricati con metalli non preziosi, ad esempio l’acciaio o/e altre leghe, che, seppur griffati e costosi, non hanno un valore intrinseco. Ma fino a qualche anno fa, prima della crisi economica per intenderci, non era così. Un monile per essere “gioiello” doveva essere realizzato in uno dei quattro metalli preziosi (oro, platino, palladio o argento) e in cui di norma viene incastonata almeno una delle sei pietre preziose (diamante, rubino, zaffiro, smeraldo, corallo o perla). E poi è fondamentale la doppia punzonatura che sarebbe il numero che indica i carati dell’oro (solitamente 750 per il 18 kt, ma anche 375, 500 o 585 e per l’argento 800 oppure 925) e un altro che indica l’identificazione del produttore.
Ha un gioiello particolare che è un suo portafortuna?
Credo che la fortuna non sia legata agli oggetti e, per essere napoletano, non sono per nulla superstizioso. Credo piuttosto che i gioielli siano la mia fortuna in quanto mi permettono di realizzare con passione ciò che desidero e far felice chi li indossa. Con i tempi che corrono, la fortuna è già avere un lavoro che permetta di vivere dignitosamente e, poi, se si riesce a trasformare la passione in lavoro, si genera una fonte inesauribile di creatività. E in questo mi considero doppiamente fortunato.
Quando crea s’ispira a una simbologia particolare?
La simbologia è importante nella vita dell’uomo. Tutti siamo legati ai simboli. Il simbolo dice qualcosa di più di quello che rappresenta, lancia un messaggio, rimanda ad altro. Mentre il segno fa conoscere, il simbolo fa pensare. Allora credo che il gioiello vada studiato perché interpreta, in qualche modo, la filosofia, la fede, la credenza, la memoria, i ricordi e le usanze di chi lo indossa. Ad esempio la “croce”, indica non lo solo la propria fede, ma anche l’appartenenza ad una civiltà di orientamento e tradizione cristiana. Il “cuore”, oltre che un messaggio d’amore alla propria amata, indica il desiderio di una vita felice ed armoniosa. La “stella”, oltre al richiamo astronomico, indica romanticismo, affetto, tenerezza, indica alla persona a cui si regala: la mia vita è orientata verso te. È bellissimo riempire di significato i gesti che si compiono per le persone amate.
Come si sceglie il proprio gioiello ideale? Deve necessariamente rispecchiare la persona che lo indossa?
La scelta del gioiello rispecchia il proprio essere: più si hanno le idee chiare, più facilmente si sceglie il gioiello giusto. Oggi troviamo una vasta gamma di gioielli tra cui poter scegliere. Ci sono infinità di marchi, produzione che supera la richiesta, sempre novità, noi gioiellieri siamo entrati quasi in affanno per cercare di distinguerci, mentre il fruitore è assuefatto. Si fa quasi fatica a provare un’emozione alla vista di un gioiello.
Secondo lei è la persona che si adatta al gioiello o il gioiello che si adatta alla persona?
Il connubio perfetto è l’incontro dei due. La persona si adatta al gioiello quando lo sente suo, gli suscita emozione, gli ricorda chi gliel’ha regalato. Mentre il gioiello si adatta alla persona quando le si addice, la veste bene, è in armonia col suo corpo e il suo abbigliamento, in un certo senso manifesta, esprime ed esalta quella bellezza che, a volte, stenta ad apparire.
Nella collezione ci sono tanti oggetti con il nome o le iniziali: secondo lei un gioiello deve essere personale e cucito addosso a chi lo porta?
Sì, nelle nostre collezioni c’è tanto di personalizzato. Credo che questo fenomeno sia legato a qualcosa di intimo e profondo di ogni essere. Dire il nome, o dare il nome, fin dall’antichità vuol dire chi sei, chi vuoi che sia. La scelta del nome per una persona voleva dire fargli un augurio, manifestare ciò che è nel profondo. Oggi forse non è più tanto così, ma applicare il proprio nome ad un gioiello o far diventare il nome un gioiello vuole indicare, singolarità, unicità, specificità. Sono io e non un altro. Sono io ad essere unico, e anche se un altro ha il nome uguale al mio, non sono io, è altro da me. Solo io, riconosco l’unicità del mio essere più profondo, la specificità del mio pensare, la ricchezza dei miei sentimenti e tutto questo sono io che porto quel nome lì. Unico e prezioso. Poi, a questo, chiaramente, si aggiunge l’influenza della moda che diffonde in più larga scala il prodotto che piace.
Di quale gioiello secondo lei una donna non potrebbe fare a meno?
Una donna senza gioielli ha poco dare e da raccontarsi. Credo che il gioielli in una donna intrigano, incuriosiscono, avvicinano, creano legami, e, talvolta, la rendono più sensuale e raffinata. I gioielli mostrano anche il carattere di una donna, come la pensa, come si rapporta agli altri, per cui, penso che, nessuna donna debba far a meno di indossare gioielli. Di quale gioiello non deve fare a meno? Di nessuno. Amo le donne e le immagino, per deformazione professionale, adornate di gioielli. Non possono mancare gli orecchini, preferisco i classici punti luce in diamante per i volti più snelli, i modelli in oro più voluminosi per chi ha i capelli lunghi; i bracciali, meglio se più di uno, in argento o in acciaio (magari di quelli che facciamo noi personalizzati); la collana, anche è indispensabile, lunga o a girocollo questo dipende dall’abito che si indossa, ma è necessaria.
Voi vendete molto anche online: l’e-commerce per i gioielli – anche di grande valore – può essere un segmento di sviluppo per il futuro?
Ormai da alcuni anni facciamo vendita on-line e siamo presenti sui più grandi social network. Sicuramente è questo il futuro ma ad essere sincero, pur essendo giovane, ho fatto fatica ad entrare in questo mondo. La compra vendita di gioielleria è basata principalmente su un rapporto di fiducia, di relazione, di storia. Noi siamo la terza generazione e siamo presenti nella nostra sede di Afragola (Na) da 44 anni, per cui si è instaurato con la nostra clientela un solido rapporto fiduciario. Sanno dove trovarci e per qualsiasi problema sanno dove venire. Per la vendita on-line questo è più difficile, anche perché molti potenziali acquirenti sono titubanti e scettici, evidentemente per il rischio di truffe. Li capisco. Ecco perché lascio sempre i miei recapiti e cerco di dare quante più informazioni trasparenti possibili per un acquisto sicuro e con la dovuta assistenza, anche post vendita.
Quali celebrity del presente o del passato le piacerebbe che indossassero i suoi gioielli?
Questa è una bella domanda! Ogni donna è una “celebrity” perché ogni donna ha in sé il mondo. Mi piacerebbe che indossassero i miei gioielli tutte le donne e gli uomini belli, ma belli interiormente, solari, positivi, ricchi di passioni, di interessi…. Mi piacerebbe che i miei gioielli venissero indossati da tutti gli uomini e le donne che vogliono cambiare il mondo (eh sono un sognatore, permettetemelo), che vogliono renderlo più bello. Ma tornando con i piedi per terra posso vantare, nel mio piccolo, di aver visto indossato un nostro bracciale personalizzato alla bellissima Serena Autieri, donna dalle caratteristiche di cui sopra. Inoltre abbiamo disegnato e realizzato una collana per il grande M° Enzo Campagnoli, con il quale ci stringe una bella amicizia, essendo un nostro conterraneo. Con l’On. Pina Castiello ci stringe una lunga e bella amicizia. È una persona bella e dal cuore grande, ricca di nobili sentimenti. E poi posso vantare tra le nostre preziosi clienti la Sig.ra Sara Zuccari, direttrice della rivista Velvet. Ma come affermavo poc’anzi il mio desiderio è che chiunque celebri, magari anche attraverso un gioiello, la bellezza della vita, la preziosità della propria interiorità, del fascino che la riveste per vivere in un mondo più ricco di valori e, perché no, anche di benessere.
Photo Credits Alfonso Fontanella – Afragola
Si ringrazia Alfonso Fontanella per la gentile disponibilità.
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